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   INCIDENTE E LOTTO: UN CONNUBIO “IDEALE” PER LE VINCITE ISPIRATE DALLA CABALA O SMORFIA PARTENOPEA
    I NCIDENTE E LOTTO: UN CONNUBIO “IDEALE” PER LE VINCITE ISPIRATE DALLA CABALA O SMORFIA PARTENOPEA





    Mercato S. Severino. Impazza la cabala – la smorfia partenopea – in tutto il circondario di Mercato S. Severino: dal Fiscianese all’Avellinese (confinando il comune di Montoro direttamente con la Valle Irno) si sono registrate cospicue vincite al lotto, antichissimo gioco studiato – anche – dal compianto “prof” Giuseppe Imbucci, il docente universitario che si dedicò alla ricerca sul fenomeno ludico (fu lui a rivelare che la schedina, la “vecchia” Sisal è nata ad opera dell’ebreo Massimo Della Pergola) svincolato però alquanto dai meccanismi psicopatologici che invece oggi si registrano soprattutto nella società occidentale. Perché? E’ presto detto: un giovane ubriaco e – si è presunto – anche sotto l’effetto di sostanze psicotrope e/o stupefacenti, agli inizi di questo mese di gennaio ha investito ben sei persone mentre seguivano un corteo funebre officiato nella frazione sanseverinese di Curteri: la curiosa “notizia” ha fatto letteralmente il giro dell’hinterland ed è dunque scattata la corsa al gioco. Il corteo costituiva l’ultimo saluto, l’estremo addio a un dipendente della Polizia di Stato. Già di per sé la morte di un caro congiunto è un evento luttuoso, triste, malinconico; poi lo stridore tra la letizia delle feste natalizie e la scomparsa di un familiare era nell’aria, si avvertiva… e dopo tutto questo ci voleva pure il “folle” della situazione a rompere le uova nel paniere! Le cose sono andate così, anche secondo i pareri di chi ha assistito alla scena: mentre si celebrava il commiato dal defunto, appartenente al corpo della Polizia, il giovane – alla guida di una 500 – è piombato sui parenti ed amici che seguivano il feretro, tra cui la moglie del caro estinto. Quattro le persone più vicine all’auto. Nulla di grave, ma la paura è stata grande; autombulanze e altri mezzi di soccorso sono giunti immediatamente sul luogo del “fattaccio”, allo scopo di trasportare i feriti al vicino presidio ospedaliero “Gaetano Fucito”. Fortunatamente, a parte escoriazioni e lievi fratture guaribili in pochi giorni – e naturalmente allo choc – gli sfortunati investiti non hanno riscontrato ulteriori danni. Pare che l’automobilista “indisciplinato” risiedesse nella frazione S. Angelo. Ma la cornice a tale notizia, che di per sé sembrerebbe quasi “tragica”, è divenuta “comica” perché le persone hanno voluto credere alla Fortuna, la Dea Bendata che “protegge” i giocatori di lotto: grazie infatti ai numeri “consigliati” da un noto quotidiano locale – che si è occupato tra i primi della pubblicazione di quanto è successo – si sono registrate innumerevoli vincite in tutto il territorio della Valle Irno. Si è riportato infatti che le ricevitorie del Fiscianese hanno sbancato il lotto: i numeri usciti, sulla ruota di Roma ma giocati anche per Napoli e per tutte (compresa la ruota nazionale), sono i seguenti: 4, 14, 27, 90. Oppure 4, 14, 27, 50: il 4 rappresenta la bara, al 14 corrisponde l’ubriaco, il 27 è per il funerale maschile e il 90 indica la paura oppure il funerale “generico”. Alcuni hanno giocato il 50. Vincite record hanno interessato a Baronissi e a Fisciano, in molte ricevitorie: sono stati ottenuti da singoli giocatori piatti da 20.000 e 40.000 euro. Centrati sia ambi e terni, a partire da puntate minime fino a 50 euro, ma anche alcune quaterne. A Fisciano, presso la ricevitoria “De Caro”, sono stati indovinati 40 terni e una quaterna.


Qui con una puntata minima di 4,50 euro si sono vinti quasi 4.000 euro. La vincita più alta per il terno è risultata di 1060 euro con soli 10 euro per la giocata. Sembra che gli scommettitori abbiano ritirato i soldi in località diverse da quelle della Valle Irno, dove non c’era più disponibilità di contante (liquido). Ma non è stata solamente Fisciano la “benvoluta” dal Fato: a Mercato S. Severino tantissime altre ricevitorie sono state prese d’assalto dagli scommettitori. Tra queste, ricordiamo le rivendite di tabacchi e giornali “Squillante” – accorsato negozio nella parte alta del centralissimo corso Diaz – poi “Guadagno” e “Variante”, quest’ultima ubicata lungo un’affollata arteria stradale. Senza contare le frazioni: pioggia di soldi anche da “Troiano” – a Curteri. “Da noi hanno giocato diverse centinaia di persone – dichiara Enzo Squillante – per un totale di 400.000 euro circa di guadagno; si sono esborsate piccole somme di denaro, in media 10 euro.” “Un gruppo eterogeneo, trasversale di vincitori – ha detto sempre Squillante – appartenenti a svariati ceti sociali, come operai, casalinghe ma anche professionisti. Non tutti di S. Severino, ma anche provenienti da zone limitrofe”. Le vincite hanno affratellato comuni diversi, come per esempio Battipaglia, Pagani, Napoli e persino località cilentane. Tornando però a Mercato S. Severino, da Squillante come al bar “Variante” – per poi citare la tabaccheria “Guadagno” – si vince spesso anche in altre modalità: con gli onnipresenti grattini (o gratta e vinci), al 10 e lotto, al superenalotto. “Tra le vincite più recenti al 10 e lotto – esprime Squillante – poco prima di Natale hanno vinto 5.000 euro. Molte volte anche al gratta e vinci si raggiungono tranquillamente 500 e 1.000 euro.” E anche al lotto, dagli Squillante - prima dell’incidente - si è ottenuta una quaterna da 12.000 euro. La rivendita è presente al corso Diaz da oltre sessanta anni. 80.000 euro, in totale, vinti anche al “Variante” – altro “glorioso” negozio da sempre affollato da molti lettori di quotidiani e ovviamente da numerosi giocatori. Anche qui si vince in svariate occasioni: basti pensare che il 4 gennaio ultimo scorso si è registrata la vincita di 1.000 euro al “Miliardario” – il classico grattino da cinque euro. Infine, ecco che anche dai gestori della rivendita “Guadagno” – nella parte più bassa di corso Armando Diaz – tante combinazioni sono state realizzate in merito alle giocate inerenti l’accaduto del 31 dicembre. Qui pure si è vinto “forte”; tra le somme “medie” ben 5.000 euro.



di: ANNA MARIA NOIA
Testo scritto di: Annamaria Noia

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