L’allarme di Luigi Vicinanza della Cisal sulla vertenza Arechi Multiservice.
La Provincia non riesce a programmare nemmeno i lavori da fare effettuare ai dipendenti. E’ scandaloso”.
“L’Arechi Multiservice, la società gestita dalla Provincia, non riesce a programmare nemmeno i lavori per i
dipendenti. Non si hanno nemmeno gli strumenti per poter portare a compimento le opere di manutenzione in
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scuole e strade provinciali. Si può davvero sopportare tutto questo? Le responsabilità di questo scempio sono
solo politiche”. A denunciare la vicenda è Luigi Vicinanza, sindacalista della Cisal di Salerno, che da tempo
segue una delle principali vertenze del territorio salernitano che attanaglia il comparto metalmeccanico. “Mi
spiace ripetere sempre le stesse cose, ma tutte le colpe sono della politica salernitana. I nostri amministratori
hanno grosse responsabilità nei confronti dei cittadini sempre più poveri e della disoccupazione che aumenta in
modo vertiginoso. Le famiglie interessate dalla vicenda Arechi Multiservice sono stati abbandonati da tutto il
sistema politico-amministrativo. Quale fiducia o speranza possono avere? Sono solidale con loro. Non ci si meravigli
di proteste eclatanti. Ormai la misura è colma”, ha spiegato. “Reputo vergognoso l’atteggiamento dell’Ente Provincia,
che prende in giro dei padri di famiglia”.
Un attacco frontale quello di Vicinanza, che da tempo contesta l’operato della classe politica locale. “Reputo
squallido che, in alcuni casi e in determinati periodi, i politici siano vicini alla gente nei momenti a ridosso
delle scadenze elettorali, vede le ultime Amministrative. Solo in quel momento si pensa ai veri problemi dei nostri
cittadini dei lavoratori dei disoccupati della povera gente. Adesso è tempo di ballottaggi. Nessuno vada a chiedere
voti a queste persone che non sanno come arrivare a fine mese. Per la gravità della situazione occorrerebbe
intervenire con mezzi di assistenza economica e tantissima attenzione sempre e comunque tutti i giorni e non
solo sporadicamente per salvaguardare la politica. Infine, bisognerebbe programmare. Perché gli ammortizzatori
sociali, nel lungo periodo, non possono essere la panacea di tutti i mali”.
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