Trama del libro “Morte di un uomo felice”.
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Milano, estate 1981: siamo nella fase più tarda, e più feroce, della stagione terroristica in Italia. Non ancora
quarantenne, Giacomo Colnaghi a Milano è un magistrato sulla linea del fronte. Coordinando un piccolo gruppo di
inquirenti, indaga da tempo sulle attività di una nuova banda armata, responsabile dell’assassinio di un politico
democristiano. Il dubbio e l’inquietudine lo accompagnano da sempre. Egli è intensamente cattolico, ma di una
religiosità intima e tragica. È di umili origini, ma convinto che la sua riuscita personale sia la prova di vivere
in una società aperta. È sposato con figli, ma i rapporti con la famiglia sono distanti e sofferti. Ha due amici
carissimi, con i quali incrocia schermaglie polemiche, ama le ore incerte, le periferie, il calcio, gli incontri
nelle osterie.
Dall’inquietudine è avvolto anche il ricordo del padre Ernesto, che lo lasciò bambino morendo in un’azione partigiana.
Quel padre che la famiglia cattolica conformista non poté mai perdonare per la sua ribellione all’ordine, la cui
storia eroica Colnaghi ha sempre inseguito, per sapere, e per trattenere quell’unica persona che ha forse amato
davvero, pur senza conoscerla.
L’inchiesta che svolge è complessa e articolata, tra uffici di procura e covi criminali, tra interrogatori e
appostamenti, e andrà a buon fine. Ma la sua coscienza aggiunge alla caccia all’uomo una corsa per capire le
ragioni profonde, l’origine delle ferite che stanno attraversando il Paese. Si risveglia così il bisogno di
immergersi nella condizione degli altri, dall’assassino che gli sta davanti al vecchio ferroviere incontrato al
bar, per riconciliare la giustizia che amministra con l’esercizio della compassione. Una corsa e un’immersione
pervase da un sentimento dominante di morte. Un lento disvelarsi che segue parallelo il ricordo della vicenda del
padre che, come Giacomo Colnaghi, fu dominato dal desiderio di trovare un senso, una verità. Anche a costo della vita.
Insieme al precedente romanzo di Giorgio Fontana, Per legge superiore, anche Morte di un uomo felice riflette sulla
giustizia, le sue possibilità e i suoi limiti.
Biografia di Giorgio Fontana.
Giorgio Fontana è nato nel 1981. Ha pubblicato i romanzi Buoni propositi per l’anno nuovo (Mondadori 2007) e Novalis
(Marsilio 2008), il reportage narrativo Babele 56 (Terre di Mezzo 2008) e il saggio La velocità del buio (Zona 2011).
Vive e lavora a Milano. Con Sellerio ha pubblicato Per legge superiore (2011) e Morte di un uomo felice (2014).
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