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Mercato S. Severino. E’ allarme traffico nella cittadina capofila della Valle Irno: una criticità che offre motivi
di polemiche non soltanto da parte dei residenti, bensì anche da avventori di zone limitrofe. Una protesta
“trasversale” – dunque – che coinvolge gli automobilisti sanseverinesi e non, compreso un gran numero di
esercenti ed ex negozianti, che denunciano soprattutto l’intasamento del centralissimo corso Diaz – “salotto buono”
della città ma anche unica via di fuga in occasione di calamità naturali od eventi meteorici.
Il corso come “protagonista” principale dei malumori dei conducenti, con ingorghi e file di veicoli che si riversano
lungo questa affollata arteria di sfogo, la sola scappatoia in caso di emergenze alluvionali o di rischi connessi ai
sovvertimenti del territorio – dato che S. Severino non sembra essere “interessato” da un piano di protezione civile
efficace e soprattutto innovativo.
Al di là di questo, comunque, già “ordinariamente” montano le proteste di cittadini e commercianti, che stigmatizzano
le lunghe code e i serpentoni clacsonanti che affluiscono lungo i principali tratti e snodi viari del comprensorio
sanseverinese – in particolare in orari “strategici”: il maggior intasamento si registra intorno alle 8.30 del
mattino, quando ci si reca al lavoro o a scuola, e alle 18.30/19 di sera – l’ora di punta, la rush hour – quando
si svuotano gli uffici e la gente torna alle proprie abitazioni ed occupazioni “domestiche”.
La viabilità risulta inoltre più difficoltosa andando incontro alle festività natalizie, con il notevole afflusso
di acquirenti e avventori a S. Severino e soprattutto all’atto di organizzare – da parte dell’amministrazione -
iniziative che prevedono l’isola shopping pedonale (walking area), come ad esempio le “Notti in festa”, per favorire
il commercio.
Oltre alla vera o presunta “Inefficienza” (lamentata) di un dispositivo di regolazione traffico introdotto – in via
sperimentale – una decina di anni fa, occorre considerare anche il buonsenso e l’educazione (carente) di qualche
conducente: proprio all’incrocio tra il corso e via Trieste, dove sorgono una salumeria, una rosticceria e dei
negozi di frutta, le persone spesso parcheggiano le auto fuori dagli stalli dove è consentita la sosta. Così gli
autobus che percorrono l’incrocio non riescono a transitare; questo vale in particolare per il Cstp numero 10,
più “ingombrante” rispetto agli altri mezzi e che perciò necessita di maggior spazio per le manovre. Non va meglio
nella frazione S. Vincenzo, dove però insorge il motivo opposto alla “lentezza” della circolazione: qui le auto
percorrono a velocità sostenuta la stretta strada interna al parco De Caro, non consentendo l’uscita dai box ai
residenti.
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