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   IMU SUI TERRENI AGRICOLI TROPPO CARA PER GLI “AMICI DELLA TERRA”
    I MU SUI TERRENI AGRICOLI TROPPO CARA PER GLI “AMICI DELLA TERRA”



    Mercato S. Severino. Proteste per l’Imu – imposta municipale unica - sui suoli agricoli troppo cara da parte di “Amici della terra”, sodalizio ambientalista sorto nel 2013. Un movimento che difende le istanze di coltivatori e appassionati della campagna – non soltanto i cosiddetti “cincinnati”! Una vera e propria stangata, secondo gli ecologisti, sta colpendo i contribuenti meno abbienti, con le relative terre. Ciò non sta bene – secondo quanto dicono i membri… Il presidente Tonino Napoli lamenta che per i terreni agricoli resi edificabili a S. Severino si applica un’aliquota pari al 10,6 per mille – e cioè il massimo consentito dalle norme vigenti. Inoltre, Napoli sostiene che la stessa aliquota deve essere considerata relativamente al “valore venale” e non più solo a quello “agricolo” tout court. Praticamente il costo dell’Imu levita fino a venti volte di più. “Rasentiamo l’incostituzionalità – esprime – in quanto se la Costituzione prevede il pagamento delle tasse, come possono assolvere tale giusto dovere coloro che non hanno reddito, in quanto vessati dalle varie disposizioni amministrative che di fatto li impoveriscono?” Il “casus belli” atterrebbe al fatto che “è necessario sì pagare l’Imu sulle proprietà agricole, ma solo quando esista una concreta manifestazione di interesse.” “La nostra modesta proposta – dichiara il responsabile – è il pagamento in ragione delle produzioni ortofrutticole e/o


dello sfruttamento della terra; questo permetterebbe di non erodere il patrimonio lasciato in eredità dai nostri antenati e di non penalizzare ulteriormente l’ortolano e il contadino.” Tonino Napoli cita anche le leggi più recenti, in particolare il Dl 223/2006 – all’art. 36 comma 2: “Un’area può essere considerata fabbricabile – recita l’articolo – se utilizzabile a scopo edificatorio in base allo strumento urbanistico generale adottato dal Comune, indipendentemente dall’approvazione della Regione e dall’adozione di strumenti attuativi del medesimo.” Dunque sotto accusa – nuovamente, per loro - è il Puc – il piano urbanistico comunale, sostituente il precedente Prg (piano regolatore generale): “Il Puc di S. Severino – chiosa Napoli – sembra voler favorire le grandi aziende di trasformazione del comprensorio, a discapito però delle piccole realtà locali.” Napoli e i suoi hanno anche altro da esprimere, esplicare e illustrare riguardo una – da loro – contestatissima ordinanza emessa da pochissimo tempo dal Comune, che concerne l’utilizzo di fitofarmaci. Ci sono alcune anomalie e “ambiguità” – ecco le parole degli “Amici della terra” – inerenti i trattamenti mediante appunto i fitofarmaci: secondo il loro parere non si applicano proprio bene le leggi di Stato. “E’ giusto provvedere a legalizzare e normare l’uso scorretto e indiscriminato dei fitofarmaci, ma cum grano salis – conclude Tonino Napoli.

ANNA MARIA NOIA
Testo scritto di: Anna Maria Noia
Redazione: notizieirno.it

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