ALLARME SICUREZZA A CAVA DEI TIRRENI CON LA
POLIZIA LOCALE ALLO SBANDO
Con l’andata via dei reparti anticrimine torna la tempesta dopo uno sprazzo di bel tempo.
Quando i gatti vanno via i topi da appartamento ritornano.
Un tentato furto di auto in un garage centrale appena l’altro ieri e un furto di motorino in pieno giorno al trincerone.
Occorre un aumento di azione stabile, non provvisorio per gettare fumo negli occhi di chi vive terrorizzato.
Continuano a susseguirsi nella nostra città atti criminosi che attentano alla sicurezza delle persone e delle cose, senza che iniziative di conoscenza e contrasto siano coordinate e rafforzate da parte dell’Amministrazione Comunale.
Non si capisce il perché non sia ancora stato nominato un dirigente della Polizia Locale di provata esperienza. A Cava de’ Tirreni abbiamo bisogno di un comandante con la C maiuscola, non di un dirigente di passaggio o esperto in ingegneria. La mancanza di un vero comandante della Polizia Locale che detta la disciplina in ambito di polizia locale è dunque un chiaro indice della cattiva “manutenzione” di un ingranaggio (la polizia locale) che, col passare del tempo, non potrà che portare al malfunzionamento dell’intera macchina (sistema sicurezza). I politici locali sono a conoscenza del problema, ma i cittadini di Cava de’ Tirreni e gli appartenenti alla Polizia Locale sono ancora in attesa di un vero comandante.
Mentre la Polizia, i Carabinieri e la Finanza hanno ottimi comandanti – militari ma pochissimi uomini e mezzi, il Comando dei Vigili ha molti uomini allo sbando e un comandante in borghese non militare, privo persino del physique du rôle a tal punto che non lo si vede mai in giro.
Credo perché sia a dir poco imbarazzato.
|
E il Sindaco pensa solo a rimanere a galla mentre non si accorge che ormai è affogato.
Il Corpo della Polizia locale cavese è demotivato dagli eventi pregressi ed attuali e, soprattutto, dall’amministrazione Galdi. L’assenza di organizzazione e di programmazione è un chiaro indice della scarsa attenzione che l’amministrazione pone nei confronti della polizia locale cavese e, conseguentemente, della Sicurezza dei cittadini.
Le associazione Città Unità e Cava Sicura e Libera sono dell’avviso che per assicurare alla cittadinanza i migliori servizi legati alla sicurezza urbana sono necessarie “autorità, stabilità, organizzazione ed un ritrovato spirito di motivazione del personale, al fine di costruire un progetto duraturo per la nostra città”. Caratteristiche che evidentemente non sono stare riscontrate nell’Ingegnere attuale comandante della Polizia Locale. Va da sè però che di Comandanti con la C maiuscola ne sono rimasti pochi.
|
|
|
|
|
I furti nelle abitazioni, le truffe a carico degli anziani e rapine presso attività commerciali sono indicatori di una situazione ben lontana dalla “normale” microdelinquenza.
Chiediamo conto alle Istituzioni di cosa stiano facendo per non far sentire soli quanti si occupano di sicurezza in questa città e per costruire una rete sociale e solidale attorno ad operatori della sicurezza e cittadini.
Siamo consapevoli che ci sono questioni irrisolvibili nello spazio di un giorno o di una settimana ma sono l’assenza di direzione, di segnali chiari – anche simbolici – e di proposte effettive da parte del sindaco Marco Galdi che ci inducono a essere preoccupati.
Senza ricorrere a statistiche troppo analitiche o rassegne stampa dell'ultimo anno, è innegabile che alcuni fenomeni delinquenziali interessino il tessuto della nostra città.
Non è possibile ovviamente in questa sede dividersi sul giudizio da dare a tali fenomeni, e non perché non ci si debba dividere politicamente su tali questioni ma molto più razionalmente, e a rigor di logica, perché non è possibile ragionare ed eventualmente dividersi su ciò che non si conosce, non è possibile affermare o negare la crescita, la diminuzione o la stasi riguardo a questi particolari fenomeni quando non si hanno dati a disposizione per conoscere la situazione e poi, eventualmente, proporre soluzioni diverse.
Parafrasando il filosofo Wittgenstein verrebbe in mente l'adagio “Di ciò di cui non si sa, è meglio tacere” ma l’Amministrazione comunale e le Istituzioni in generale su certi fenomeni che attentano al vivere civile non possono tacere perché hanno bisogno di dare segnali e indicazioni, ma per farlo credibilmente hanno bisogno di sapere in modo attendibile, senza basarsi su supposizioni, suggestioni, luoghi comuni o pregiudizi.
Cava de’ Tirreni, 15/11/2014
avv. Alfonso Senatore
Presidente dell’ Associazione “CITTA’ UNITA
|