PRIMO CONSIGLIO COMUNALE DOPO ROMANO A S. SEVERINO.
Primo consiglio comunale, a Mercato S. Severino, dopo “l’era” Romano – durata un ventennio. Un evento che ha visto una grandissima partecipazione di pubblico; uditorio eterogeneo, dunque, ma – piacevole sorpresa – l’aula consiliare di Palazzo Vanvitelli era gremita e affollata da tanti giovani. Un segnale senz’altro positivo, dato che molti adolescenti preferiscono tenersi lontano da un sistema di democrazia che – corrotto – non presta ascolto ai bisogni del cittadino. D’altronde il neosindaco Antonio Somma – ma anche gran parte dell’assise consiliare e della giunta – è giovane e aperto alle necessità dei ragazzi.
Cambio del testimone, quindi, tra le “vecchie” coalizioni e le nuove “leve” – ad apportare un soffio di novità. E questo sebbene la campagna elettorale, nel centro dell’Irno, sia risultata incandescente e particolarmente accanita, competitiva. Ma i “nuovi” (non del tutto…) amministratori sapranno risollevare le sorti del paese? Ed alleviare il grave stallo di debiti in bilancio e altre urgenti criticità? Quali le priorità?
Già il fatto che la prima convocazione sia avvenuta alle 19 del pomeriggio, costituisce un punto a favore della popolazione; finora le sedute si sono tenute solo al mattino tra le 9 e le 11, quando la maggior parte dei residenti interessati erano al lavoro. Otto, per la cronaca, i punti all’ordine del giorno: dalla disamina della condizione degli eletti alla carica di primo cittadino e dei consiglieri, nei due “appuntamenti” della consultazione elettorale (primo turno e ballottaggio) – passando per il giuramento del sindaco e per le elezioni del presidente e del suo vice – fino alla costituzione dei gruppi consiliari e agli incarichi per le commissioni elettorali comunali. Alla presenza del segretario comunale Giulia Risi e del responsabile di area Gennaro Izzo, tutti e sedici gli aventi diritto più votati dai cittadini hanno presenziato in data 17 luglio per l’ufficializzazione delle nomine. Ovviamente erano in sala i componenti della giunta; cominciamo con questi. La giunta è attualmente costituita da Luci
ano Lombardi (vicesindaco), con delega al Bilancio e alle Attività Produttive; Erminio Della Corte, per le categorie Ambiente, Territorio, Lavori Pubblici; Maria Picarella, alla Scuola e al Turismo; Angela Boccia – per l’ufficio Contenzioso e alle Politiche Sociali; Giuseppe Albano (noto professionista, avvocato) cui è da ora affidato l’incarico di assessore per l’Associazionismo (anche nelle frazioni). Il giuramento del sindaco è stato molto breve, Somma – commercialista e revisore dei conti presso la società Gesema – si è concentrato sul rispetto della Costituzione, senza altri fronzoli. Il suo primo discorso ha avuto l’obiettivo di “rassicurare” l’opinione pubblica sul suo “impegno” a gestire la “situazione difficile” che ha investito S. Severino. Nell’apposita urna sono – indi – confluite le preferenze per il presidente del consiglio comunale e del suo vice. Il favorito – per quanto riguarda la prima “opzione” – è stato il membro più anziano, Fabio Iannone – con una lunga esperienza amministrativa alle spalle, sempre all’opposizione. Su di lui i voti sono confluiti all’unanimità – diciassette votanti su diciassette. Il neo eletto ha affidato alle stampe un lungo discorso, con cui ha accettato la nomina. Già in assise, vari sono stati i suoi argomenti di “insediamento”; ha promesso infatti (tra altre cose) di “essere garante delle norme e delle leggi cittadine” e di possedere “senso di responsabilità istituzionale e credibilità”. Il vice è Enza Cavaliere, votata nella seconda seduta (nella prima non si è raggiunto il quorum dei 2/3 dei componenti). Con dieci espressioni di assenso su diciassette (due schede bianche e cinque preferenze vertenti su Annalucia Grimaldi – Movimento Cinque Stelle), la tenace “bennettiana” di Pandola ha accettato l’incarico.
Poi sono stati costituiti i gruppi consiliari, con relativi capigruppo. Tra queste compagini: “Città prima e
libera” (a sostegno di Somma), con Gaetano De Santis (nel team anche Eliana Landi); “Insieme per la città”
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(a capo Gennaro Esposito, con Anna Immacolata Iuzzolino); “Cittadini moderati per S. Severino” (esponenti:
Luigi Lupone, Enza Cavaliere e Gerardo Figliamondi – a capo Lupone); “S. Severino democratica” – a presiedere Antonio Basile. Per i “grillini” (M5S), Annalucia Grimaldi. “Per S. Severino” ha visto invece come suo capogruppo la new entry Felice De Santis – alla prima esperienza amministrativa. “Civica per S. Severino”, invece, ha eletto a massimo responsabile il vicesindaco uscente Angelo Zampoli.
Alcuni di questi esponenti hanno rivolto parole di augurio e/o di puntualizzazione in merito alla trascorsa tornata elettiva; tra i più “arringatori” – di certo – Luigi Lupone (che di fatto è un legale), che ha parlato di uno “scenario insolito” – quello creato dalla legge elettorale vigente a livello nazionale. Ma non per questo non si trovi – pur nella “strana situazione” di un consiglio con più rappresentanti di minoranza che di maggioranza – anche “del buono”. Chiesta la parola anche lo sfidante Enzo Bennet, egli ha puntato il dito su (sono state sue parole) “un maldestro tentativo di minare la serenità delle votazioni, soprattutto negli ultimi giorni”. Durissima invece la “grillina” Annalucia Grimaldi. Dopo l’intervento di Antonio Basile, che ha ribadito di voler effettuare un’opposizione “costruttiva” (un concetto ribadito anche da altri politici che hanno voluto esprimere un breve intervento), la Grimaldi ha gettato benzina sul fuoco parlando di “tristi pagine” nella trascorsa campagna di promozione elettorale; con ben quattro persone “sorprese – lo ha detto lei – a fotografare il proprio voto” e poi discutendo del “disagio sociale” e dello “sbandamento” che negli anni di Giovanni Romano al vertice ha vissuto la cittadina di S. Severino. Polemica, ma senz’altro efficace – visto che ha ricevuto un sentito, scrosciante applauso. Già ha discusso delle proposte da parte del suo “schieramento”: attuare riforme per il Puc, contro i roghi e soprattutto per far sorgere sul territorio sanseverinese degli enti quali l’Unione dei Comuni. Il più moderato è stato Rosario Bisogno, che ha tenuto testa alla Grimaldi col suo ottimismo. Il consiglio è durato, nel complesso, un’ora e mezza. Eletta anche la commissione elettorale comunale. Infine, erano da eleggersi i componenti delle commissioni consiliari permanenti. Ricordiamo che tutti i fuoriusciti dalle liste erano sedici. Ecco i loro nomi: Rosario Bisogno, Felice De Santis, Antonio Basile, Gerardo Figliamondi, Michela Amoruso, Luigi Lupone, Vincenzo Bennet, Vincenza Cavaliere, Fabio Iannone, Eliana Landi, Gaetano De Santis, Anna Immacolata Iuzzolino, Gennaro Esposito, Angelo Zampoli, Eduardo Caliano e Annalucia Grimaldi. Ad majora a tutti, per il benessere e i diritti dei Sanseverinesi (e non). Importante il fatto che in municipio vi siano due commercialisti ma anche altre persone competenti, magari alla prima esperienza ma convinte di dare il meglio di sé. Dimenticando gli attriti e i rancori del passato. Che vincano dunque la democrazia e S. Severino.
ANNA MARIA NOIA
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