Poesie di Anna Maria Noia.
|
Intersezioni (d’allitterazioni…)
Vado qual ombra vaga, soffusa e quieta stella…
Incedo silente, ratto il mio timore è per i tuoi occhi;
il mio errabondo universo, semplice qual tenue filo,
è rado disperso in tuffi d’emozioni…
Sento il silenzio arduo, che pulsa sconcertante al mio labbro…
Odo l’augello triste d’una tempesta sabbiosa…
Ove per poco il cor si spaura – e, d’uopo, l’ardire vuol sfogo –
ecco tetri pensier, accecati dalla mente, in solito lutto…
Strascinando, rumoreggian l’onde. È tratto il dado
della sorte angosciata, brilla bellezza vana in fine di via…
In punta di penna racconto nei versi
di eventi diversi,
e distanti d’istinti…
Disiati complotti – galeotti lussuriosi –
tengon le brame della mia scarna trama,
chimere impazzite di vite impazzate
recan ore slavate di candide statue.
Sepolcri e simulacri, oggetti di segni,
simbolici acrobati – in compagnia di esseri alati.
Così il percorso ha senso, intenzioni…
Canta la mano – arando i miei campi – di seminatori
chini e affannati, qual ladri di baci…
E quinci paesaggi tra rami dorati,
che vivon segreti mai più sussurrati.
Rovine tra siepi, nidi di serpi:
fanciul degli agri sospesi o atterriti!
È questa la vita – singolar tenzone –
Nel suon de la radio: Oh triste canzone!
Canzone bella, dolce ritratto,
a fronte di schiere di armati soldati…
Le donne a caso s’affrettan, sì senza meta,
in quest’ode che ogni suon sente
termine fisso di eterno sembiante.
ANNA MARIA NOIA
VIA MONS. VINCENZO ALFANO, N° 35/B
84085 MERCATO S. SEVERINO (SA)
Leggiadria di mia madre: un’ode s’ode
Callose, rattrappite adusi mani qual carezza lieve
sopra il mio capo (nodose, innervate)…
Il mio animo geme, di fronte a tanto ardore – affetto inestinguibile…
Luce impareggiabile, ineguagliabile!
Le labbra mie fremono – al tuo dir severo, epperò confortante…
Sei tu – o madre, la compagna di vita agli anni miei,
ridenti e fuggitivi;
se’ tu l’Amor che tutto e per tutto vince!
Dentro recondite realtà serotine: e indi esce giorno!
A tinte fosche, ma dense di umane fragilità…
Felicità arde ne’ tuoi occhi – ormai stanchi, cisposi, mai però spenti.
Il cammino verso la Felicità eterna – vaga meta della terra testarda –
è arduo, difficile, periglioso.
Però ci sei tu, ci sei sempre…
E per questo l’ode che vo significando
è protesa ad omaggiarti di gratitudine…
O madre, donna, devoto giglio
di rassegnazione e smarrimento,
sii tu vicina alle esigenze dei tuoi amati pargoli
i figlioli che – con papà – hai saputo allevare ed educare, accudire…
Che il tuo spasmodico esistere
divenga ancora più ansante e proficuo.
Ci vedrem poi, tra i prati celesti,
dove Dio nostro padre vuol condurci seco…
Abbi pazienza per le mie contraddizioni,
per le ubbie di ribelle persona
e guidami – attraverso Cristo – a valori di condivisione e sacrificio
(abnegazione profonda)
che mi hai da sempre insegnato come obiettivo precipuo…
Ah, vecchierella canuta e imbiancata!
ANNA MARIA NOIA
VIA MONS. VINCENZO ALFANO, N° 35/B
84085 MERCATO S. SEVERINO (SA)
ODE SUL “RIGOPIANO”
E la montagna si ripiegò su sé stessa, sprofondò!
Ammantata di candida morte…
Angeli nel bianco – piccole creature –
tratti vengon in salvo, da angeli del fango!
E tutto il silenzio che respirava – attorno al centro benessere –
gravido pareva di ghiaccio e dolore…
Neve su neve, immacolata coltre,
a pender su inermi ospiti, d’un albergo maledetto…
E – nel giorno sì ferale – è “Rigopiano”, il nome fatidico; trenta le
vittime!
E pochi, pochissimi (purtroppo!) i superstiti…
Ma fu l’umana coscienza, dell’uom la mano a forzar,
con inganni e false attestazioni
di solidità strutturali
gli eventi pur naturali – ma catastrofici!
E intanto la pena, che si piaga – e si piega: non si spiega!
Nell’atroce indifferenza mediatica…
Poche lacrime di telespettatori annoiati,
e poi – subito! – si volta pagina…
Sofferenza muta, tacita – sui poveri corpi, cadaveri aggrovigliati
in un appiglio madido di urli atroci,
di disperazion forieri…
E il tg va, prosegue nell’assuefazione,
anestetizzati – come siamo – noi, “patate da divano”
(sfottò americano)
alle lunghe liste di tragedie immani –
che a volte posson evitarsi…
E angoscia su angoscia, stille di bianco plasma
nella notte oscura – sempre più densa…
Col suo carico di morte e povertà. Ora chi paga?
Ai posteri l’ardua sentenza, di manzonian memoria!
ANNA MARIA NOIA
VIA MONS. VINCENZO ALFANO, N° 35/B
84085 MERCATO S. SEVERINO (SA)
Mercoledì 14 - giugno - 2017
Seguiteci anche su altri portali:
Web TV3: Tv 3
TV notizie: Tv notizie
Blog: Reporter Web Tv
|