FESTA DELLA DONNA PIAZZA DEL GALDO, FRAZIONE DI S. SEVERINO
Mercato S. Severino. La giornata internazionale della donna è stata davvero strepitosa nella frazione sanseverinese Piazza del Galdo, in compagnia della ottima cucina (sopraffina) del patron Mario, con la dolce moglie Elvira e i figli – di cui in particolare Giovanni tra i più… “presenti” in pizzeria.
Un locale che ha festeggiato da pochi anni il venticinquesimo genetliaco (compleanno) di presenza in questa frazione. Va dunque per i ventotto tale accorsata rivendita enogastronomica, caparbiamente gestita e guidata da Mario. Originario di Acquarola (altra frazione tra le ventidue sanseverinesi – compresi casali e quartieri di lignaggio), ha lavorato molto e ha dovuto sopportare sacrifici e durezze della vita, recandosi al Nord per imparare il mestiere di “ristoratore”.
Ventotto anni in piazza… a Piazza… dunque, intensi e ben vissuti grazie all’appoggio della sua unita famiglia; con Elvira e due bei giovanotti, un maschio e una femmina.
Ma il ristorante e pizzeria ha potuto conseguire un cospicuo successo anche grazie all’ausilio e all’apporto di papà Giovanni e mamma Nella, che sono stati sempre accanto ai… discendenti.
Il segreto del successo, ottenuto grazie all’impegno di tutti e alla ottima cucina, è anche in gran parte dovuto alla pertinace conduzione familiare – a parte il simpatico cameriere Michele, da sempre presente quale anfitrione fisso in sala. Il fido Michele, cameriere di gran classe.
Come detto, Mario ha avuto anche il coraggio di andare fuori, da “pendolare” – insomma: di rischiare, come dovrebbero far tutti. Modesto, umile, tranquillo – Mario si guadagna da vivere onestamente con una professione non facile ma piuttosto impegnativa. Il sudore della fronte gli imperla le tempie, sotto la bandana che il Nostro porta di consueto; attento, serio e concentrato sulle sue… “creature”: le pizze!
Sì, sua maestà la pizza! Con i tanti gusti, tra classici e “inventati” da Giovanni, con accostamenti e abbinamenti fantasiosi: ad esempio la pizza mediterranea, con zucca e cipolle, e quella al limone oppure al pesto. Senza contare quella preparata con farina kamut e la squisita, gustosa, appetitosa pizza integrale.
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“Mio marito – dichiara Elvira – ha fatto la gavetta, inventandosi dal basso un lavoro per 35 e più anni di duro mestiere”.
Un odissea, quella della famiglia: prima Mario si è recato a Monza, poi in Liguria – ad Albenga; di nuovo a Monza, infine nell’88 – quasi per “scommessa” – dopo aver imparato i segreti della regina delle tavole partenopee e nazionali apre “una pizzeria”. Forno a legna, gusti anche moderni, particolari, innovativi, creativi con ingredienti genuini, di qualità. Non mancano il “paniello” o “panella” – una sorta di… “sciusciello” e anche la cucina è particolarmente curata, sebbene casalinga.
A coronare il tutto, la pulizia, il lindore e l’igiene nel locale.
In occasione della festa della donna, il menu (a libera scelta) prevedeva – al costo di soli 10 euro – un ricco aperitivo, un antipasto all’italiana, l’assaggio di tre fette di pizza (gusti: margherita, margherita con cotto, pomodorini e rucola) e infine – sempre a scelta – il gelato tartufo bianco o tartufo nero. Incluse una bottiglia di acqua naturale e un bicchiere di bibite alla spina. In più la musica, col karaoke e i balli di gruppo – oltre che l’animazione. Molte rappresentanti del sesso femminile hanno presenziato alla kermesse, divertendosi al ritmo della serata.
Ospitalità, buon cuore, prezzi una variopinta fantasia di gusti scelti e prelibatezze sono alla base del “sogno”, del “progetto” portato avanti dalla famiglia. Come a dire: “Diamo un calcio alla crisi!”.
Auguriamo, pertanto, alla semplice e schietta “stirpe” un ottimo prosieguo e altri successi per l’avvenire: ad majora, per altri cento anni al servizio della ristorazione…
di: ANNA MARIA NOIA
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