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   PADRE GIUSEPPE CASTRONUOVO DI S. SEVERINO HA SCRITTO UNA VIA CRUCIS POETICA
    PADRE GIUSEPPE CASTRONUOVO DI S. SEVERINO HA SCRITTO UNA VIA CRUCIS POETICA



    Cristologo, appassionato di mistica teologica, conoscitore delle Scritture – ma con un “debole”, se così si può dire, per le canzoni di Renato Zero: è padre Giuseppe Castronuovo, originario di Pisticci – in Lucania – la “sua” tanto amata Basilicata (a suo dire, culla della civiltà occidentale). Un conterraneo di padre Giuseppe era il compianto padre Tommaso Losenno – anch’egli di Pisticci e soprattutto ospite del convento di S. Antonio a Mercato S. Severino assieme a lui. Adesso padre Giuseppe è parroco della chiesa annessa al convento stesso; la fraternità comprende padre Romeo Amato e padre Mimmo Marcigliano, il guardiano. Sarà proprio il sacerdote a presentare, stasera alle 20.30 – nella sala S. Francesco del convento


– la sua pubblicazione “Via dolorosa, Gerusalemme”: un’opera intimistica di 80 pagine (10 euro) edita da Paguro Edizioni, una via crucis di quindici stazioni a mo’ di poesia; pagine sofferte e meditate, cariche di riflessioni e spunti per una proficua vita spirituale in cammino verso la Pasqua. Il testo, frutto delle conoscenze di padre Castronuovo, reca in copertina l’immagine della corona di spine con sotto dei dadi – simbolo l’una del sacrificio di Cristo e gli altri dell’aleatorietà (letteralmente, in quanto il termine latino indica proprio il dado) umana. È corredato dalla presentazione del sacerdote Antonio Sorrentino, parroco della chiesa di S. Angelo (frazione di Mercato S. Severino) nonché liturgista della diocesi. Alla presentazione interverranno l’autore; padre Vincenzo Calabrese, direttore dell’istituto superiore di Scienze Religiose di Salerno; lo studioso di Lingue e letterature classiche Francesco Papa; l’editore Michele Citro e Danilo Napoli – in qualità di interprete di alcuni passi tratti dall’opera. Come ben spiegato nella presentazione di don Sorrentino e, poi, nell’ambito dell’introduzione di Francesco Papa – il volume è scritto “con la penna bagnata nel cuore sensibile di un frate francescano” quale “meditazione lirica sulla Passione di Gesù e sulle sofferenze dell’uomo”. Sono pagine che – scrive don Antonio Sorrentino – si caratterizzano per “densità biblica e afflato poetico”. Questa ansia ardente di seguire Cristo nel suo offrirsi sulla croce per noi è il fine, l’intento principale dei versi di padre Giuseppe, da cui scaturisce la profonda visione dell’Amore del Padre. Papa parla invece dei temi legati al libro: su tutti la Misericordia e – infine, nelle ultime stazioni – il grembo virginale di Maria.



di: Annamaria Noia
di: Annamaria Noia

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