“I campani in trepida attesa del Profeta portatore di pace e unità”
“E’ divenuta ormai prassi consolidata rappresentare la realtà dei fatti ad uso e consumo di
interessi autoreferenziali, salvo poi interrogarsi come mai si divarica la distanza dalla politica,
si dà luogo al voto di protesta fine a se stesso, si incrementa l’astensionismo. Dal 2010 ad oggi, molti
cambiamenti sono avvenuti, ciò che non è mutato è che chi come allora non fu in grado di trovare
per le primarie un candidato di riferimento, definiamola per eufemismo, della propria area, e a distanza di
5 anni sono ancora in attesa che piovi dall’alto il Profeta. L’unico risultato di questa litigiosità sarà
riconsegnare la Regione Campania a Caldoro che intanto, mentre noi dissertiamo su fantomatiche strategie
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unitarie, fa approvare il bilancio preventivo di fine legislatura pur non avendo la sua disciolta maggioranza
ancora ratificato il Rendiconto del 2013 lasciando in perenzione ingenti fondi che rappresentano linfa vitale
per l’economia della Campania e le sue imprese.” E’ quanto afferma la Petrone sull’eventualità di un ennesimo
rinvio delle primarie che aggiunge: “ Mi sforzo sempre di pormi dall’angolo di visuale dei cittadini e mi ritrovo
come loro nel trovare incomprensibili queste laceranti manfrine per superare le attuali candidature ed evitare
cruente e disastrose divisioni. Mentre si cerca di giustificare il rinvio della primarie per non spaccare il partito gli unici che parlano di programmi, di prospettive nuove per la Campania, in questo momento sono solo i legittimi candidati alle primarie. “ Ma perché mai” conclude la Petrone “ debbono con certezza verificarsi scontri epocali, divisioni e conseguenze disastrose in un partito che ha origine con le primarie? Credo che lo spessore e la storia politica dei candidati, non dimentichiamolo autorevoli dirigenti del PD, non darà luogo a ottusi ostruzionismi, anzi coerenza e lealtà politica farà si che ognuno si adoperi affinché il PD governi la Campania qualunque sia il candidato indicato dai cittadini. La credibilità di un partito si fonda su regole chiare, sul rispetto delle stesse e sulla partecipazione attiva. Tutto il resto sono giochetti di palazzo”.
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