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Episodi di presunta omofobia a Mercato S. Severino
Episodi di presunta omofobia a Mercato S. Severino
a denunciarli un omosessuale molto conosciuto nella cittadina, ma non soltanto. Diversi cittadini puntano il dito nei confronti di sia pur pochi e sparuti episodi di insulti e risate ai danni di chi è considerato (ma certamente non è) “diverso”…
A parte che la normalità, in sé, non esiste se non quale categoria sociologica ma vi sono alcuni riscontri di “intolleranza omofoba” anche nella cittadina che si è sempre mostrata come moderna e soprattutto accogliente. Non sono occasioni di scontri di opinioni o – peggio – di “tafferugli” magari violenti o esagerati, da parte di animi esagitati. No. Però anche quei pochi sbeffeggiamenti ilari danno fastidio, soprattutto a chi non ha ancora attuato il cosiddetto outing o coming out.
Certamente S. Severino è abbastanza tollerante e aperta, generosa verso coloro che noi “eterosessuali” indichiamo con il termine “gay” – ma dovrebbe “aprirsi” (appunto) a poco a poco di più…
È innanzitutto una questione di educazione, da parte delle famiglie e dei genitori che dovrebbero insegnare ai propri rampolli la… “cultura del diverso”, che è quella del rispetto. Rispetto, intendiamoci, sia per le persone in quanto tali (a prescindere dai dati “sensibili”) che verso animali randagi che non danno spesso fastidio a nessuno ma che “qualcuno” decide di sopprimere, picchiare o torturare per motivi oscuri e incomprensibili.
Per la questione della diversità, si faccia attenzione a non esecrare gli adolescenti alla scoperta della propria corporeità, altrimenti vivranno sensi di colpa e/o manifesteranno disagi certi nell’età adulta.
Questo distinto e pulito signore percorre le strade del paese, si inter-relaziona affabilmente con i suoi concittadini sanseverinesi (anche se fa la spola con i paesi del Nord) e non crea danni a nessuno, rispettando – per l’appunto – uomini, donne e anche i più piccoli. Ma sono soprattutto molti bambini ad insultarlo, ed è un peccato perché essere gay non è né deve divenire un marchio, una “lettera scarlatta” con cui considerare e a volte emarginare la gente!
Per tal motivo, non soltanto parlando con questo signore che ha sollevato il caso di una cittadina… “bigotta” e falsa, ipocrita – nelle sue parole è questa S. Severino – ma anche discorrendo con altri residenti sanseverinesi, che manifestano con orgoglio la propria “condizione” (molti trans si sono perfettamente integrati nella realtà sanseverinese) emergono i comunque pochi (ripetiamo) episodi di derisione e di gogna sociale occorsi ai “poveri” omosessuali.
ANNA MARIA NOIA
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