DOMENICA VISITA GRATUITA AL PARCO ARCHEOLOGICO DI VELIA
Ogni prima domenica del mese i musei e le aree archeologiche statali sono visitabili gratuitamente. Anche ad Ascea
(SA) al parco archeologico di Velia, domenica 4 SETTEMBRE si entrerà gratis. Il sito gestito dalla Soprintendenza
Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino, diretta da Francesca Casule, resterà aperto al pubblico
dalle 9.00 fino a un'ora prima del tramonto.
Il Parco archeologico di Velia coincide con il sito dell’antica colonia di Elea, fondata da coloni greci provenienti
da Focea, in Asia Minore, intorno al 540 a. C.“Velia” è il nome romano della città. Posta sul promontorio che
anticamente si protendeva sul mare e che oggi separa la piana dell’Alento da quella di Ascea, la città è ben
riconoscibile nel circuito delle sue mura e nei principali monumenti, oggi visibili per la maggior parte nei
rifacimenti subiti in età romana. L’area del Parco, tutta visitabile, è di circa dieci ettari, e corrisponde a solo
una parte dell’antico spazio urbano, di circa novanta ettari. Negli anni ’60 del ‘900 è stata avviata un’intensa
attività di ricerca e di esplorazione dell’area che ha portato alla definizione del tessuto urbanistico all’interno
della cinta muraria. Da allora il lavoro di ricerca e valorizzazione viene svolto con continuità grazie anche al
finanziamento nel 1996 di uno “Studio di fattibilità per il restauro, il riuso e la valorizzazione del Parco
Archeologico” che ha dettato le linee guida per la realizzazione di una serie di progetti già realizzati ed ancora
in corso, mirati al restauro dei singoli monumenti, alla realizzazione di servizi di accoglienza per il pubblico,
all’incremento della ricerca sul terreno, alla creazione di percorsi di visita adeguatamente supportati da apparati
didattici. In tale ottica di valorizzazione l’area archeologica di Elea - Velia viene riconosciuta tra i Grandi
Attrattori culturali della Regione Campania. Il percorso di visita si snoda dalla parte bassa della città antica
(c.d. Quartiere Meridionale) occupata dalla necropoli di età romana, dal fronte delle mura e, all’interno di esse,
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dai complessi abitativi di età ellenistica e romana. Imboccando una stradina che devia sul lato destro si raggiunge
la masseria Cobellis che insiste sui resti visibili di un edificio pubblico di età imperiale. All’interno della
Masseria è allestito un piccolo antiquarium su due livelli dove sono esposti i modelli delle ricostruzioni dei
principali monumenti della città e i reperti più rappresentativi del sottostante edificio di età imperiale. Ritornando
indietro verso i quartieri di età ellenistica e risalendo lungo la strada antica si costeggia un edificio termale di
età imperiale e continuando la salita a destra si trova la c.d. Agorà, probabilmente un ginnasio o un santuario
dedicato al dio Asclepio e infine si arriva alla monumentale Porta Rosa (fine IV --inizi III sec. a.C.). Ridiscendendo
la via di Porta Rosa, invece, si imbocca sulla destra il sentiero moderno che conduce al promontorio dell’Acropoli,
dove si conservano le abitazioni dei coloni focei (VI sec. a. C.), il teatro e i resti di un tempio. Sono presenti
inoltre strutture relative alla costruzione di un castello, tra cui la torre di età angioina che costituisce il punto
di riferimento visivo per tutta l’area del golfo di Casal Velino. Nella zona sono allestite due sedi espositive:
la Capella Palatina (dedicata a San Quirino) e la chiesa di S. Maria che ospitano le raccolte dei materiali archeologici
più significativi delle diverse fasi di vita della città.
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