RAPPORTO DROGA A S. SEVERINO E VALLE IRNO - #notizieirno.it#
La crisi economica, culturale, valoriale stende i tentacoli nella Valle Irno e a Mercato S. Severino. A tutti i livelli:
sia per l’occupazione – le politiche a riguardo, almeno a S. Severino, negli ultimi tempi sono state fallimentari – che
per la crescita socio-culturale della collettività. Ma soprattutto per ciò che concerne il diffuso disagio psicologico
di tanti nel territorio – in particolare i giovani – che sfocia spesso in suicidi (da parte di membri di famiglie agiate,
benestanti) o comunque in condizioni di depressione. E, non ultimo, per la disperata corsa verso i paradisi artificiali:
l’abuso di sostanze stupefacenti – quali cannabinoidi (soprattutto, visto anche che alcuni non li considerano una vera
e propria droga) ed allucinogeni (francobolli di Lsd) Il panorama è cambiato anche da questo punto di vista: una volta
i tossicodipendenti consumavano (oltre alla già citata marjuana, detta “erba” o “fumo”) crack, hashish, eroina – da
iniettarsi – e cocaina. Quest’ultima era un “ritrovato” da sniffare (o non) per rampolli di famiglie “bene”, mentre
l’eroina era più “popolare”, “democratica”, a buon prezzo. Anche nella Valle Irno era così. Adesso, però, a queste
sostanze psicotrope si sono aggiunti nuovi tipi di “sballo” sintetico: le fenetilamine, come la nuova forma dell’Ecstasy;
il recente Krokodil e poi – ancora – Mephedrone, Ketamina, Spice, Amnesia, Skunk, Acids e Cat. Tutti ritrovati che
circolano anche nella (relativamente) tranquilla cittadina di S. Severino. Come testimonia l’egregio lavoro svolto
dalle forze dell’ordine nel territorio, che arrestano spesso pusher e “mercanti di morte” – a cui “si affidano”
(disperati) i giovani sanseverinesi e irnini. Proprio in S. Severino, che comunque non offre molti spazi di confronto
e/o di aggregazione (oppure questi non sono troppo radicati e conosciuti dai teen-ager), esisteva fino a qualche anno
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fa l’osservatorio “permanente” (!) sul disagio giovanile – retto dallo psicoterapeuta, tossicologo e criminologo
Gennaro Sammartino. Che insieme al sociologo
Domenico Gioia – afferente all’ambulatorio Dipendenze e Disagio Giovanile al distretto 67 Asl Salerno – ha curato una pubblicazione in merito agli squilibri e alle difficoltà di tanti ragazzi e ragazze. Senza punti di riferimento come famiglia, istituzioni scolastiche e chiesa. E cadono così, facilmente, preda delle droghe. Il libro è “Progetto di educazione alla salute in tema di dipendenze” – Bruno Libri, 91 pagine al costo di 25 euro, anno di stampa 2012; nel comitato scientifico che ha tenuto a battesimo l’opera vi sono stati anche i due volontari Cri (Croce rossa italiana) Emilio Esposito e Ugo De Santis, esperti che studiano da anni i fenomeni legati alla tossicodipendenza. Secondo il libro, da un’indagine effettuata da ottobre 2007 a maggio 2011 presso 807 intervistati – appartenenti a 65 classi dell’istituto sanseverinese “Virgilio” e di età dai 14 ai 19 anni – è emerso che il 36% ha fatto uso di cannabis (maggiormente i maschi, regolarmente o saltuariamente); l’1,86% ha assunto cocaina (15 ragazzi). Il campione era composto da 420 donne e 387 uomini. Le ragazze iniziano prima a drogarsi, 16 anni versus 17. Come stesso le donne arrivano al coma etilico: già a 15 anni. Da non dimenticare la ludopatia o Gap – gioco d’azzardo patologico. S. Severino necessiterebbe di un centro di ascolto valido, per adesso vi è la Caritas della chiesa di S. Antonio per quanto inerisce – però – le distribuzioni ed erogazioni di pacchi alimentari.
Ricordiamo che su una popolazione di circa 80mila utenti, quella dell’ambito distrettuale di Salerno numero 67 – a S. Severino – una buona fetta è affetta da qualche forma di dipendenza. Nel distretto afferente a Salerno, 850 soggetti circa sono alcolisti od etilisti; 324 individui soffrono di ludopatia e molti altri si drogano. Per tali ultime categorie vi era il Sert – servizio per le tossicodipendenze – sostituito, con la legge 79/2014, dal Serd (servizio dipendenze).
di: ANNA MARIA NOIA
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