ISLAM E TOLLERANZA A S. SEVERINO. CRONACA DI UNA DOMENICA PARTICOLARE
Imam e rappresentanti delle principali istituzioni islamiche presenti alle celebrazioni eucaristiche, per un giorno (domenica 31 luglio 2016), come ispirato e desiderato sia dai cattolici – in primis papa Francesco – che dagli islamici stessi (moderati). Ciò dovuto alla recente morte, avvenuta per sgozzamento dagli estremisti e fondamentalisti dell’Is, del sacerdote parroco di Rouen – padre Jacques Hamel. L’assassinio è stato perpetrato nei giorni scorsi, facendo levare un coro (unanime) di voci di sdegno e di orrore in tutto il mondo – occidentale e non. Due fedi a confronto, mussulmani e cristiani insieme – l’incontro è stato invocato dalle due comunità in dialogo.
Anche a Salerno, a Mercato S. Severino e nella Valle Irno è stata, per così dire, “accolta” la richiesta di far partecipare alle liturgie ecclesiastiche i vari rappresentanti della religione basata sul Corano; quindi il vescovo di Salerno Luigi Moretti ha accolto di buon grado il pressante invito alla fraternità coi seguaci di Maometto.
Anche Salerno col suo territorio e comprensorio, quindi, si è data da fare per accomunare fedeli cristiani e coranici per una volta insieme in chiesa. A Mercato S. Severino, in particolare, la festosa occasione è stata propizia anche per un ulteriore momento di festa, di condivisione gioiosa e serena – molto rara in questi ultimi, tristi tempi…
Infatti la chiesa di S. Giovanni in Parco – che fa parte dell’omonima parrocchia di S. Giovanni e S. Maria
delle Grazie (Mercato S. Severino) – domenica 31 luglio stesso ha visto tra i banchi una nuova famiglia:
quella formata da Rita Casale – giovane frequentante e fedele appartenente alla parrocchia (di professione
insegnante, a Torino) – e da Abdou Khadre (nome) Sene (cognome), simpatico e altissimo giovanotto senegalese
incontrato dalla ragazza a Torino. Pur non avendo potuto celebrare – come essi avrebbero voluto – un matrimonio
misto (la Chiesa si è un po’ irrigidita, di recente, su queste posizioni – per la sussistenza di questioni
religiose e morali in merito ai matrimoni appunto “misti”) i due sono ricorsi però al rito civile. Si sono
uniti in matrimonio il 10 dicembre 2015, ma non avevano ancora festeggiato coi parenti in chiesa. Hanno
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potuto fare ciò solo domenica 31 luglio scorso, tra la gioia e l’euforia di familiari ed amici; doveva essere
semplicemente un’occasione di letizia… “privata”, tra lo
ro, in famiglia. Invece si è tramutata in festa collettiva col plauso e la condivisione del popolo domenicale, quello degli avventori inerenti la chiesa. Tutto merito di don Peppino Iannone, il parroco, che ha inteso effettuare una bella sorpresa ai due coniugi; egli ha inserito tale “evento”… “privato” nell’ambito della Messa universale cui sono stati accettati gli islamici. Una manifestazione d’affetto, simpatica e originale…
Al termine della funzione delle 11, don Peppino – che conosce Rita da quando era più piccola – ha regalato a lei una edizione della Bibbia di Gerusalemme e a lui una copia del Corano. Con anche delle dediche particolari, inneggianti al Dio “clemente e misericordioso” sia per l’Islam che per i cristiani.
Cessata la funzione domenicale, gli sposi hanno esteso il momento di gioia recandosi a pranzo in un agriturismo del Montorese –Irpinia (vicino alla Valle Irno, a S. Severino). Insomma, una giornata particolare per una famiglia… “particolare” (nel senso positivo del termine), nel segno di Cristo e della lotta al terrorismo ma anche verso i pregiudizi.
Testo scritto di: ANNA MARIA NOIA
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