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   FISCIANO - Passione, ricerca interiore, tensione ai sentimenti vibranti e vertiginosi
    FISCIANO
    - Passione, ricerca interiore, tensione ai sentimenti vibranti e vertiginosi
      del vivere: questi sono solo alcuni dei tratti della nuova pubblicazione di Maria Mammola, poetessa di Lancusi, che nel suo “Vivere dentro”, per le Edizioni Il Papavero, raccoglie ventiquattro poesie. Il libro sarà disponibile al pubblico a partire dal 5 maggio e presentato per la prima volta alla “Fiera del libro” di Atripalda in provincia di Avellino, dove sarà accolta tra gli altri dalla sorella Paola, valente avvocato. In copertina un dipinto dell’artista Conte Maestro Giuseppe Cascella, nel 2014 attore nella Fiction “L’onore e il rispetto”, che ritrae una donna angelo con il volto proiettato all’anima, a
    rappresentare lo sguardo nell’interiorità, lo stesso che la Mammola posa sul suo racconto poetico. Un rincorrersi di immagini, quelle della poetessa originaria di Mercato San Severino, che si aprono a una parola sofisticata e dal sapore antico che danza sui ricordi, i sogni e i dolori. Qui si conserva il ricordo della figlia Gresia, tragicamente scomparsa in tenera età, a cui Maria ha dedicato il suo primo libro: “Ti ho rivista ai piedi della luna”, si incontra la fede della poetessa verso un Dio consolatore, così come la riflessione profonda sulla morte, per Monica ed Antonio, dove il filo della corrispondenza del cuore non si spezza, anzi è legato dalle sembianze di un angelo. Una poesia vera, quella di Mammola, che si manifesta pura e senza filtri sul suo foglio. «La poesia – afferma – come per la filosofa Maria Zambrano, è un sentire originario, è un dono, è tutto ciò che abbiamo dentro. La poesia non si può spiegare, si può solo vivere e scrivere e come credo e come ho scritto, mi appartengono da sempre le parole, lampade accese inchiodate alla pelle. In alcuni momenti mi spavento di fronte a ciò che scrivo perché quello dei miei pensieri è un fiume così veloce che mi porta quasi involontariamente a fare poesia.» Tra le poesie una dedicata a Saffo, poetessa greca, a cui l’autrice rivolge il


suo pensiero ammirato e nostalgico, e l’altra a Simone Weil filosofa e mistica dei primi del novecento, a cui la Mammola pensa rivolgendosi all’attenzione, al doversi fermare in quello che è oggi un tempo fragile. «La mia poesia – dice Maria Mammola – nasce dalla gioia, ma allo stesso tempo va alla ricerca dell’essenza e della profondità delle cose.» Quella che lei cercava sin da bambina, quando spesso si trovava a preferire la solitudine, portando sua madre Maria Rosaria a chiamarla: passero solitario. Questo è stato il pegno per riuscire a creare una così bella produzione poetica da leggere per emozionarsi parola dopo parola. Il libro sarà presentato inoltre a Mercato San Severino e Giffoni Sei Casali, grazie alla disponibilità dei rispettivi sindaci Giovanni Romano e Gerardo Marotta. Inoltre, sono stati presi contatti tramite Maria Rosaria Nese per la fondazione Alario, e con diversi comuni costieri cilentani (Castellabate, Pollica, Ascea, Pisciotta, Camerota e Sapri) dove si terranno durante il periodo estivo manifestazione culturali.



di: Vincenzo Pecoraro
Redazione: notizieirno.it

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