E cco perché ho lasciato Galdi per candidarmi a sindaco
L’aspirante primo cittadino spiega le sue scelte politiche ed illustra il suo programma elettorale
p.s. per le copie senatore ha detto che si è messo d’accordo con lui
CAVA DE TIRRENI – Ultima settimana di campagna elettorale per le elezione amministrative nella cittadina metelliana. L’avvocato Marco Senatore, candidato a sindaco delle liste “Cava Città Unita” e “Cava Libera e sicura”, spiega i motivi della sua discesa in campo ed i suoi progetti per la città.
Dottor Marco Senato, perché si candida a sindaco?
La mia candidatura nasce dall’amara constatazione di un fallimento: quello del progetto programmatico e politico-amministrativo del centrodestra cavese che vinse trionfalmente le elezioni nel 2010. Dopo quasi cinque anni il centrodestra si presenta agli elettori tra le macerie. Il sindaco Galdi, più di chiunque altri, è il principale responsabile di questo disastro e la sua ricandidatura fa pensare a quel detto latino che tradotto in italiano recita: “sbagliare è umano, perseverare è diabolico”. D’altra parte, il trasformismo politico di Galdi e dei suoi centurioni è stato tale che risulta difficile persino collocare la sua candidatura in uno dei due schieramenti. Non è di centrodestra di sicuro, ma neanche di centrosinistra. E’ qualcosa di ibrido, appartiene a quel mondo di mezzo della politica fatto di pura e semplice occupazione del potere a prescindere da ogni valore e ideale. La politica nella nostra città è ormai una palude piena di sabbie mobili. Siamo al pot-pourri, all’intruglio fatto di potere, interessi, convenienze. Preso atto di ciò, diventa una necessità impellente distinguersi, non mescolarsi in questa insalata di cattiva politica, bensì contribuire a liberare il Palazzo di Città da una classe dirigente che in buona parte, è riuscita a dare il peggio di se stessa. Candidarsi quindi per rappresentare un mondo civico e di persone perbene, che amano la politica senza che questa sia la loro professione e con l’obiettivo del cambiamento nella convinzione che sia possibile oltre che necessaria una gestione oculata della cosa pubblica.
Candidarsi dopo l’esperienza nell’amministrazione Galdi; perché non continuare con lui?
Come ho già avuto modo di chiarire in altre occasioni, sin dai primi giorni d’insediamento dell’Amministrazione Galdi, ho messo a disposizione la mia professionalità e le mie capacità a servizio della Città, ricoprendo la carica di Consigliere Comunale, di capogruppo e la delega alla ceramica, nonché varie presidenze di Commissioni Consiliari. Quando mi sono accorto che quello che chiedevo come riconoscimento al mio impegno -vale a dire condivisione dei progetti da mettere in campo, collegialità nelle scelte da attuare e comunicazione tra le varie componenti dell’Amministrazione e con la città- non trovava delle risposte adeguate, sono uscito dalla maggioranza. Salvo poi ritornare sui miei passi per le insistenze del sindaco Galdi e per senso di responsabilità nei riguardi della città e dell’elettorato di centrodestra. Poi, purtroppo, con le Amministrazioni Galdi non conta la qualità dell’apporto che si dà, bensì altre logiche, per cui l’esperienza in Giunta è durata pochi mesi. In otto mesi penso di aver lavorato bene nell’interesse delle attività produttive, dei commercianti, di quanti orbitano nel mondo della movida per una corretta regolamentazione di questo fenomeno che è una risorsa cittadina, infine, per il settore della ceramica,dove sono stato ideatore di una Legge Regionale ad hoc, seconda dopo quella approvata dalla Regione Toscana. Peccato che tutto questo mio lavoro non sia stato portato avanti da chi mi è succeduto… anche questo è uno dei motivi che mi spingono a candidarmi, perché non è tollerabile la giostra di assessori che si è avuta con Galdi.
Come è articolato il suo programma?
ai cittadini non bisogna far vedere la luna nel pozzo e favoleggiare di grandi opere pubbliche, di sviluppo e di lavoro. Molto più semplicemente ai cittadini va promesso di recuperare la normalità che significa far funzionare al meglio la macchina comunale, farla diventare non solo più trasparente e efficiente, ma soprattutto amica, aperta, disponibile. Insomma, lavorare per avere strade pulite e senza buche, marciapiedi sistemati, vigili in strada, costi di gestione ridotti al minimo per alleggerire il carico tributario che grava in modo insopportabile sulle famiglie e l’economia cittadina. Di sicuro, come sindaco nominerei un assessore con particolari competenze per la revisione della spesa al fine di ridurre il fabbisogno del Comune e abbattere le tasse a carico dei cittadini cavesi. In questa ottica, va posta in essere una lotta senza quartiere agli sprechi, eliminando le consulenze e gli incarichi esterni, valorizzando le risorse interne visto che il nostro personale comunale per la stragrande maggioranza non solo è qualificato e competente, ma anche onesto e volitivo. Assicurato ciò, si può parlare di altro, di rifiuti zero, di riorganizzazione della polizia locale, di centro commerciale naturale, di promozione del commercio, dell’artigianato, dell’arte ceramica e del turismo, di reperimento e corretta gestione dei fondi europei, creando un ufficio ad hoc che si occupi esclusivamente di tale vitale settore, di trasporti, di cultura, di una Metellia meno oppressiva…
Andando più nello specifico può parlarci di qualche progetto in particolare?
Il turismo, la cultura, l’ambiente, il commercio, l’artigianato, le tradizioni, sono i punti strategici
su cui investire. La nostra città è già un centro di attrazione turistica di prima grandezza, rappresenta
un bene prezioso da salvaguardare il fascino del suo antico borgo porticato, così come vanno sostenuti il
turismo religioso e le numerose iniziative artistico-culturali, le feste e le tradizioni religiose, infine,
gli eventi e gli spettacoli, che si snodano durante l’intero anno e hanno un punto di forza nel folklore.
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La nostra Città ha bisogno di un turismo di qualità e non di quantità. In questa ottica, la movida in quanto
fenomeno culturale-economico deve essere ben organizzata e disciplinata, solo così può rappresentare una grande
fonte di turismo e quindi di economia.
Contrasteremo, quindi, con decisione la movida fracassona che arreca fastidio ai residenti e che alla lunga finirà per essere controproducente per gli stessi gestori dei locali.
In tale contesto si inserisce l’idea progettuale della “Città della Notte”.
La “Città della Notte” potrebbe trovare giusta collocazione anche nell’ambito dell’eventuale nuovo Centro Commerciale Naturale – Area Nord – da realizzare nell’area della ex COFIMA.
Un insieme di esercizi commerciali (Bar, ristoranti, pub, negozi, cinema multisala, teatro e spazi per concerti all’aperto) che potrebbero creare un consorzio, che determinerebbe un maggior potere contrattuale a tutti i livelli. Tale spazio videosorvegliato e con servizio privato di vigilanza locale, darebbe vita ad una MOVIDA sicura e di qualità e creerebbe occupazione e lavoro per tanti giovani cavesi.
Inoltre c’è da sfruttare Il forte richiamo turistico di “ Luci di Artista “ della vicina Salerno; di qui “ Cava Città del Presepe “, dove il borgo storico dovrebbe diventare nel periodo natalizio un grande presepe vivente. La presenza sul territorio di numerosi presepi consentirebbe di creare quella giusta atmosfera che renderebbe la nostra città una tappa per i turisti che si recano a Salerno.
Riguardo l’ambiente e lo sviluppo del territorio cosa prevede il suo programma amministrativo?
La mia proposta è di promuovere, in sinergia con i privati, l’organizzazione di eventi ambientali come la realizzazione di una eco-maratona di Cava de’ Tirreni, per riaccendere le luci sulle bellezze naturali della nostra valle (Alta Via del Monti Lattari, la Chiesa dell'Avvocata, panorama Salerno, panorama agro nocerino – vesuviano) e per creare flussi di turisti con vocazione ambientalista.
Realizzazione, in sinergia con l’imprenditoria privata, di un Acropark, un parco nel bosco, attrezzato con cavi e piattaforme installate sulle piante, ad impatto ambientale zero, che creerebbe interesse turistico sul nostro territorio e consequenziale ritorno economico ed occupazionale.
Eletto sindaco, qual è il primo provvedimento che adotterebbe?
In assoluto, come già detto in precedenza, l’impegno che mi sento di assumere da subito è quello della revisione della spesa comunale, a cominciare dai rifiuti, per alleggerire il carico fiscale che grava sui contribuenti cavesi e, nella stessa direzione, adottare i provvedimenti necessari a ridurre il peso dei costi dei parcheggi soprattutto per gli automobilisti residenti nelle frazioni. Il primo atto che farei, però, è di ridurre di almeno 1/3 gli emolumenti che spettano per la carica di sindaco e di assessore. Non è che ciò risolva i problemi, ma è un gesto dovuto nei confronti di una città in affanno e soprattutto di quanti, giovani, disoccupati, anziani, hanno difficoltà ad arrivare a fine mese
Di Carmine Pecoraro
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