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Mamme in rivolta per il nuovo kit scolastico per gli alunni
Mamme in rivolta per il nuovo kit scolastico per gli alunni
L’ex consigliere Lanzara, chiede l’intervento del commissario prefettizio e del provveditore
CASTEL SAN GIORGIO – È scontro a Castel San Giorgio, tra la dirigente scolastica ed i genitori sul nuovo kit scolastico
per i bambini. Una vicenda che sta alimentando furiose polemiche nel centro del basso nocerino.
No al kit istituzionale troppo costoso, quello che dovrebbe sostituire i tradizionali grembiuli in alcuni plessi di
Castel San Giorgio. Le decisione è stata decisa dalla dirigente scolastica Rosalba De Ponte dell’istituto comprensivo
Capoluogo del centro a cavallo tra l’Agro nocerino sarnese a la valle dell’irno. La decisione, però, ha portato a una
protesta di alcune famiglia,
che non hanno gradito la decisione della preside della scuola che comprende scuole medie,
elementari e marne. In queste ore, 173 genitori, dei 680 bambini interessati dal provvedimento, hanno protocollato una
lettera anche al commissario prefettizio
Roberto Amantea, Giunto all’inizio del mese dopo lo scioglimento
dell’amministrazione comunale guidata da Pasquale Sammartino. La divisa unica, secondo la preside servirebbe a
eliminare “facili etichette sociali”. Per i genitori, però si tratterebbe di un’ulteriore spesa. Oltre a quella
della mensa.
Daniela Silvestri, avvocato e madre di una dei piccoli alunni, guida la rivolta di chi non vuole acquistare
il kit base (35 Euro) o quello plus (70 Euro). "Tengo a precisare – dice l’avvocato – che la nostra battaglia ha un
profondo valore sociale finalizzata all'affermazione dei nostri diritti. Esula da qualsiasi colore politico, in
quanto credo che i principi da noi affermati siano di interesse comune.Solo attraverso la diversità ed il confronto
si può scoprire la propria identità.Il rispetto dei Principi fondamentali della nostra Costituzione sono un patrimonio
a cui nessuno dovrebbe rinunciare e sono alla base di un Vero paese Democratico". Contestata anche la richiesta di
un contributi di 1500 euro da parte del comune. Sulla vicenda è intervenuta anche Paola Lanzara ex consigliere comunale
di minoranza, la quale oltre a rivolgersi al commissario prefettizio, chiede che tutte le parti in causa “si siedano
attorno allo stesso tavolo per trovare una soluzione comune, che coniughi gli interessi della scuola con quelle delle
famiglie, anche in considerazione della grave crisi economica che investe il nostro territorio” Sulla vicenda, non
intendo abbassare la guardia i genitori, che preannunciano clamorose azioni di lotta, senza escludere neanche una
raccolta di firme da
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