MERCATO SAN?SEVERINO.
La crisi della Gesema non può essere addebitata ai lavoratori che hanno fatto sempre il loro dovere, pulendo gratuitamente le strade il sabato dopo la fiera settimanale. Le responsabilità sono di sindaco e Giunta che non riescono a farsi pagare le tasse comunale sui rifiuti, gas e acqua. (I morosi sono circa il 50% degli utenti che non pagano perchè non hanno i soldi) e per i megastipendi dei componenti del Cda che guadaganoi 108 mila euro l’anno”. E’ quanto denuncia Franco Bisogno segretario provinciale dell’Ugl all’indomani della riunione della parti svoltasi presso la sede della Gesema, la società addetta alla racolta dei rifiuti dove i lavoratori non prendono lo stipendio da cinque mesi. Lo scorso 5 aprile presso la sede della Gesema si sono riuniti il presidente Antonio Leone, il vice presidente Donato De Conciliis, l'amministratore delegato Andrea Torre, il responsabile del personale Alessandro Guadagno, il consulente del lavoro Gennaro Esposito,consigliere comunale di Baronissi, vicino al centrodestra in passato ed ora vicino al centrosinistra e sostiene la Giunta Valiante a Baronissi. il responsabile provinciale Ugl Antonio Aufiero, il segretario provinciale Uiltec Alessandro Antoniello, il segretario provinciale Fiadel Lucia Pagano, il delegato Fit Cisl Marco Schiavone, i dipendenti Antonio Casale, Raffaele Iannone, Gaetano Aliberti, Domenico D'Arienzo, Gaetano Giannotta. Il presidente rappresenta che la società lo scorso 11 mrazo ha depositato presso ilo tribunale di Nocera Inferiore, domanda di concordato in continuità aziendale, con riserva di presentare il piano finan ziario entro 120 giorni che dovrà prevedere necessariamente un abbattimento, tra l’altro anche del costo di lavoro per consentire di portare la società “in bonis”.?A questo punto il presidente passa la paroila al consulente del lavoro, Gennaro Esposito, il quale rappresenta alle parti sindacali alcune proposte quali la riduzione dell’orario di lavoro a 30 ore, l’eliminazione della 14 mensilità per gli anni necessari a portare la società in bonis, considerato anche nei prossimi due anni sono previsti 6-7 pensionamenti”. Il segretario
provinciale Fiadel rappresenta che il piano finanziario della società non può prevedere tagli degli stipendi,
ma bisogna verificare se le convenzioni in essere con l'Ente Comune sono remunerative e, in particolare,
occorre intraprendere le azioni necessarie per il recupero del credito nei confronti del socio unico Comune
di Mercato San Severino. In particolare, con riferimento al canone della convenzione relativa alla raccolta
e trasporto dei rifiuti solidi urbani, la stessa è remunerativa in considerazione del personale impegnato per
il servizio e produce anche utili e tra l'altro rientra nel piano tariffario del Comune e a totale carico
dei cittadini. Per quanto riguarda l'altro settore, è necessario rivedere la convenzione in essere per far
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si che divenga altrettanto remunerativa. Inoltre, i dipendenti hanno già rinunciato agli straordinari(fiera
settimanale del sabato, domeniche, ecc.), accettando l'is
tituto della banca ore e stanno già contribuendo tutti i lavoratori in termini di impegno personale e dedizione al lavoro. Il responsabile della UGL si associa alle considerazioni ed alle richieste della FIADEL, in particolare egli rappresenta che il piano finanziario della società non può assolutamente prevedere tagli degli stipendi e invita la società ad intraprendere ogni azione per il recupero del credito nei confronti del socio comune”. Gli operai hanno contestato Esposito “Questo scienziato - dicono le maestranze- prende una barca di soldi per quattro frasi che dice. Si riducesse per prima lui i soldi che prende, lui può vivere con tutte le consulenze che ha e con lo studio di commercialista noi viviamo solo del nostro stipendio. E’ un autogol l’ennesimo di Esposito che dopo i danni fatti nel suo comune viene a creare problemi anche nel nostro. Resti a Baronissi”. Sulla vertenza interviene Angelo de Angelis della Cgil. “Apprendiamo dagli organi di stampa del gravissimo tentativo di salvare la Società Gesema da un possibile fallimento ipotizzando tagli di stipendi e blocco della quattordicesima mensilità. L’incontro tenutosi con alcune “sigle sindacali” sembra aver sortito una sola soluzione: peggioramento dello status economico e professionale dei lavoratori.
La Cgil dopo un percorso di duro impegno, fatto di continui incontri sempre svolti alla luce di una trasparente e fattiva collaborazione con la Governance della Società per la salvaguardia dei diritti lavorativi ed economici maturati dai dipendenti della Gesema, ribadisce con forza tutta la propria contrarietà ad ogni soluzione che colpisca le condizioni economiche dei lavoratori”.
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