L'incidente sul lavoro avvenuto a Scafati.
Incidente sul lavoro a Scafati, il monito di Luigi Vicinanza della Cisal. “Colpa di cattivi imprenditori e cattiva
politica. Chi ha sbagliato deve pagare, perché la sicurezza è vista solo come un optional nelle aziende della nostra
provincia. Ha fallito il Paese Italia. Non si può parlare di sicurezza sul lavoro senza essere tutelati dai
rappresentanti sindacali”.
"L'incidente sul lavoro avvenuto a Scafati dimostra quanto la provincia di Salerno, ma in generale il Paese Italia,
siano arretrate sulle relazioni sindacali. Imprenditoria e politica sono moralmente colpevoli di quanto accaduto
all'operaio di Torre Annunziata". Luigi Vicinanza, sindacalista della Cisal Salerno, non usa mezzi termini per
commentare l'ennesimo dramma avvenuto a un lavoratore
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impegnato in una ditta attiva nel settore della carpenteria
metallica a Scafati. "Quel padre di famiglia, a 38 anni, difficilmente riacquisirà la piena funzionalità delle
mani. L'intervento al "Vecchio Pellegrini" di Napoli è riuscito, ma ho saputo che ci sono state complicanze che
porteranno a chiedere un trapianto specifico. Di chi è la colpa? Del fato? Non esiste il fato. Esistono solo
cattivi imprenditori che pensano solo ai profitti".
Vicinanza ora si augura che l'inchiesta aperta dalla Procura di Nocera Inferiore accerti le responsabilità di
quanto accaduto. "Gli indagati hanno il dovere di difendersi, ma chi ha sbagliato deve pagare. Nelle nostre aziende
la sicurezza viene vista come un optional e chi è delegato a responsabile dei luoghi di lavoro molte volte non sa
nemmeno di che cosa si sta parlando".
Infine, la provocazione. "Lo Stato favorisce la non apertura di rapporti sindacali nelle piccole aziende, mentre
invece in Germania non lavori se non sei rappresentato dalle parti sociali. La politica, a livello nazionale,
deve fare una riflessione. Gli Enti non devono più affidare appalti a ditte che non hanno un rappresentante
sindacale al loro interno. L'incidente di Scafati spero che non sia l'ennesimo caso che passerà come una
fatalità. Ma purtroppo, al momento, tutto quello che vedo mi portano a credere che succederà questo. Lo
Stato deve obbligare un lavoratore, impegnato in qualsiasi attività subordinata, ad avere la certificazione
di adesione a un’organizzazione sindacale. La tutela dei più deboli non va fatta solo a parole".
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