PROTESTE E LAMENTELE DA PARTE DEI FORESTALI DI CALVANICO IN PRESIDIO A NAPOLI
Calvanico. È ancora viva e bruciante la protesta dei forestali di Calvanico, tra mille travagliate peripezie per “elemosinare” – eppure sono loro diritto! – ben diciotto mensilità arretrate da parte delle istituzioni, in tal caso la Regione Campania.
La rabbia e la collera – trattenute a stento in questi ultimi ma lunghissimi, intensissimi mesi, estenuanti per chi non recepisce il giusto e meritato stipendio – sono scoppiate con indignazione dagli animi esacerbati dei poveri lavoratori della comunità montana “Irno-Solofrana”. Ben cento operai abbisognano – ancora! Ed è la fine del 2014 ormai! – di liquidità per lavorare meglio, ed è una vergogna che un ente pubblico – quale appunto la Regione – non riesca a trovare i fondi necessari per ridare dignità ai forestali, che ormai hanno perso la pazienza e promettono – o meglio: minacciano – altre iniziative dure e combattimenti ad oltranza!
Su tutti i media locali si inseguono, si susseguono, si rincorrono notizie altalenanti ma cariche di aspettative e di tensione – ampiamente giustificabile, oramai – per quanto concerne il pagamento di tali esasperate categorie di lavoratori. Per questo è scattata la protesta dei forestali stessi, in presidio da giorni di fronte palazzo S. Lucia – sede dell’ente regionale (Napoli).
I responsabili dei forestali, riuniti in corteo da tempo protestano e fanno sentire la propria, disperata voce sotto il palazzo dove lavorano impiegati, dipendenti e funzionari della Regione, retta come sappiamo dal governatore Stefano Caldoro. Una vertenza che dura da tanto, troppo tempo e che i lavoratori e dipendenti della comunità montana vorrebbero al più presto (possibile) risolvere. Quanto prima, dunque, si trovi una adeguata soluzione a questa cogente problematica che sta coinvolgendo da mesi e mesi più di un centinaio di famiglie!
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Le cronache di questi giorni, ansanti, cruciali, dolorosi e umilianti sono piene dei malumori dei vituperati, avviliti, mortificati operai forestali. Essi vedono man mano svanire i pur legittimi sogni e desideri legati ad una esistenza quanto meno dignitosa, così da poter essere autonomi e orgogliosi del proprio mestiere, lavoro, professione, operato! Quindi la situazione è molto delicata, come ognuno può ben vedere!
Il presidio è e sarà ad oltranza: lo dichiarano gli stessi lavoratori.
Che non si arrendono di fronte a questa ennesima difficoltà.
Già hanno trascorso due notti all’addiaccio – come si suol dire – dinanzi alla sede regionale, ma ancora non son domi, pacificati…
Infatti si sono dichiarati “pronti a tutto, purchè venga garantito il giusto salario”, la meritata mercede, il corrispettivo economico alle proprie dure fatiche.
A Napoli sono tanti gli striscioni e le affissioni da parte degli aderenti alla comunità “Irno-Solofrana”, sul piede di guerra per tanti e svariati motivi – oltre a quello principale, ossia lo stipendio.
I forestali hanno fatto sapere – tramite una nota diramata in questi fragili momenti – che la dura lotta non è finita e “se non avremo risposte positive presiederemo la sede ad oltranza.”
Ma non finisce qui, in quanto i rappresentanti di categoria affermano che la Regione terrebbe bloccati sessanta milioni di euro in fondi destinati specificamente alla forestazione in Campania, senza comprendere il motivo, la ragione del loro inutilizzo.
Tante però, e concludiamo, le mensilità arretrate che questi orgogliosi operai debbono assolutamente ricevere. Speriamo che “chi di dovere”, gli enti e le istituzioni preposte facciano un… “piccolo sforzo” e accontentino delle fasce di professionisti umili e modesti ma comunque essenziali per l’esistenza stessa delle comunità montane e non soltanto. Sono delle persone ricche di professionalità e desiderose di prodigarsi per il bene comune, per i cittadini, per chiunque li apprezzi ed apprezzi ciò che quotidianamente producono.
ANNA MARIA NOIA
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