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   BRACCONIERI A S. SEVERINO HANNO FERITO UN FALCO E UCCISO UN BUFALO
    BRACCONIERI A S. SEVERINO HANNO FERITO UN FALCO E UCCISO UN BUFALO



    Mercato S. Severino. Bracconieri nuovamente in azione, tra le zone collinari della cittadina; dopo la moria di cinghiali e tassi, registratasi nelle scorse settimane, i cacciatori di frodo ormai non si fermano dinanzi a nulla: tra le prede impallinate, anche un falchetto pellegrino maschio di piccole dimensioni e del peso di un chilo. Il simpatico rapace è stato rinvenuto – per fortuna solo ferito ad un’ala - sabato 5 settembre scorso, alle 10.30 sul sentiero di S. Elia tra le frazioni Acquarola, Oscato e Spiano. Ancora una volta, a denunciare la presenza dei cacciatori è Vito Mariano, amante delle escursioni a cavallo e della frescura offerta dalla vegetazione boscosa. Mariano si è preso subito cura del falco ferito, attivandosi affinché fosse affidato al Cras – centro recupero


animali selvatici – di Napoli. Sicuramente nell’area percorsa vi sono molti altri rapaci come questo, e sono specie protette; dunque sarebbero perseguibili penalmente coloro che li uccidono. Purtroppo sembra non esserci una normativa specifica per punire i bracconieri, ma è pur vero che tali individui sono molto furbi e attenti a non lasciare tracce sul territorio. Nel pomeriggio dello stesso giorno, appunto sabato, Mariano si è imbattuto – erano le 18.40 – in una carcassa di bufalo maschio appena nato. Ad occhio e croce il suo peso poteva constare di venti chili. L’animale non presentava fori di pallottole ma sicuramente era incappato in qualche trappola, tesagli da un esperto conoscitore della fauna di questi luoghi. Teatro del ritrovamento, via Cantaro, ad Oscato. Anche qui lo zampino è degli oltranzisti dell’arte venatoria, poiché i cacciatori utilizzano i bufali quali esche per stanare i cinghiali che vanno ad abbeverarsi. L’ambientalista si è rivolto a dei sodalizi per la protezione degli animali, ma nulla pare ostacolare le azioni indiscriminate contro tali prede.

di: ANNA MARIA NOIA
Testo scritto di: Anna Maria Noia
Redazione: notizieirno.it

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