RSS Facebook Twitter Google + Google + Pinterest Pinterest Pinterest   
Preferiti
Pagina iniziale
Google
Farmacie di turno
NGV Ospedale Civile Protezione Civile
  
     
  
  
   NECESSITA’ DI BAGNI CHIMICI AL MERCATO DI S. SEVERINO
    NECESSITA’ DI BAGNI CHIMICI AL MERCATO DI S. SEVERINO







Mercato S. Severino. La necessità di ordine, pulizia e soprattutto igiene è condivisa – trasversalmente – da avventori e mercatanti (ambulanti) che giungono a Mercato S. Severino ogni sabato per la consueta fiera settimanale. Una fiera che ha sempre reso importante, nel corso dei secoli, la cittadina posta al centro dei traffici e del commercio sin dall’antichità – donde la denominazione di Mercato. L’area mercatale, come è strutturata odiernamente – ovvero da circa 10-15 anni – vede in via Moro (ma vi sono banchi anche sul Trincerone, in via Solofrana) la presenza comune di salumieri, pescivendoli, commercianti di frutta, rivenditori di olive e di sementi e altri operatori del settore alimentare. Inoltre vi sono bancarelle con merci varie e stand di oggettistica e di articoli per la casa. Gli ambulanti provengono da tutta la Campania: dalle zone direttamente limitrofe e circonvicine – quali Cava de’ Tirreni, Montoro, Sarno, Baronissi e anche Salerno – ma anche da più lontano (Bagnoli Irpino). La maggioranza di questi rivenditori e gli stessi clienti sono concordi nell’affermare che l’area è “sporca e abbandonata a sé stessa” – dichiarano in molti, senza però voler trovare a tutti i costi una precisa responsabilità. Infatti è noto che al termine del mercato per piazza Aldo Moro si trovano rifiuti ovunque e contenitori accantonati, con cassonetti stracolmi. In particolare utenti e negozianti stigmatizzano l’assenza di bagni chimici dove poter espletare i propri bisogni e soddisfare le umane esigenze corporali. Ed è su questo che esplode la polemica: il consigliere di minoranza Fabio Iannone, infatti, cavalca la protesta che monta da tempo presso gli ambulanti e richiede all’amministrazione appunto “l’installazione dei bagni chimici”, che risolverebbe – esprime in una nota – il “disservizio igienico-sanitario pagato dai miei concittadini.” Sotto la lente del consigliere anche i cassonetti pieni di immondizia. Ma sentiamo cosa pensano del fenomeno gli stessi interessati: “Non c’è una reale intenzione di introdurre i bagni chimici – dichiarano dei fratelli rivenditori di frutta da Cava de’ Tirreni – anche se sarebbero senz’altro utili.” I fruttivendoli auspicano anche una maggiore organizzazione nella logistica degli stand: “Se dovessimo sentirci male, come passerebbe un’autombulanza?” – si chiedono. Sotto accusa anche una presunta “cattiva disposizione dei banchi”. Anche gli acquirenti plaudono ai bagni chimici: “Sono importanti soprattutto per gli anziani” – dicono. Infine, non è causale il fetore nauseabondo di orine che promana dalle mura perimetrali che circondano il mercato stesso. Ma questa è un’altra storia, che implica il buon senso e il civismo delle persone, anche se ciò può essere considerato come effetto delle impellenze fisiologiche di venditori e utenti.

di Anna Maria Noia
Testo scritto di: Anna Maria Noia
Redazione: notizieirno.it

RSS Facebook Twitter Google + Pinterest Pinterest Pinterest
@Reserved: Tutti i diritti sono riservati vietato la riproduzione anche parziale i trasgressori verranno puniti dalla legge.
Tutti i video che sono presente in questo sito sono senza scopo di lucro.

TOP