REGIONE CAMPANIA
Antisismicita’ degli ospedali: Atto dovuto che tutela il personale ed i pazienti.
La scrivente organizzazione sindacale comunica che la verifica di antisismicità del Presidio
Ospedaliero di Eboli è un atto dovuto da parte del Direttore Generale dell’ASL Salerno Antonio
Squillante, soprattutto dopo le numerose sollecitazioni ricevute dal Ministero della Salute, dal
Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Regione
Campania, sollecitazioni, tra l’altro, iniziate già nel lontano settembre 2012. Non dimentichiamo
che ad altri ospedali tali sollecitazioni non sono pervenute in quanto gli stessi sono stati a
suo tempo progettati e costruiti come ospedali ed alcuni di questi costruiti e certificati antisismici.
La questione assume un carattere ancora piu’ d’urgenza alla luce del Patto della Salute e degli
standard ospedalieri previsti dalla normativa vigente in merito ai requisiti strutturali. Si
ricorda che lo stesso Commissario dell’ASL Salerno Bortoletti, attraverso i tecnici dell’ASL
rilevò la catastrofica ed illegittima situazione del P.O. di Eboli. Comunque in tali normative
è previsto che un ospedale deve essere distante uno dall’altro con tempi di percorrenza intorno
ai 60 minuti. La ricostruzione della rete dell’emergenza ospedaliera, in base a tali normative,
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prevede la chiusura di quegli ospedali che non hanno i requisiti di logistica (insediarsi al di
fuori dei centri abitati), di struttura (antisismici). Gli ospedali, inoltre, debbono avere una
struttura tipica di ospedale e non derivante da un ex convento del 1300, quindi, debbono
possedere spazi e percorsi tali da non intralciare
le manovre di logistica sanitaria necessarie sia ai pazienti che agli operatori.
I dirigenti medici che operano in questi ospedali potrebbero in base
alle sopravvenute normative trovarsi coinvolti in problemi di copertura
assicurativa professionale e medico-legali. A questo va aggiunto che si
devono, in base alla normativa vigente, aumentare i posti letto della Valle
del Sele, ciò derivante dal numero degli abitanti (quasi 500.000) nonché
prevedere le alte specialità come neurochirurgia e chirurgia vascolare. Tanto
è previsto dalla legge del patto della salute e dagli standard ospedalieri, il
fatto è tanto piu’ vero se si pensa che, quasi quotidianamente, avviene un
trasferimento (per patologie neurochirurgiche) dalla Valle del Sele ad altri
territori campani o addirittura fuori regione.
Napoli, 08 Agosto 2014
Il Segretario Regionale
Antonio Mignone
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