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GLI “AMICI DELLA TERRA” CHIEDONO L’ISTITUZIONE DI UN CONSIGLIO COMUNALE MONOTEMATICO SUL PUC DI MERCATO SAN SEVERINO
Da alcuni anni, l'Associazione “Amici della Terra” si stiamo battendo per sensibilizzare la comunità e le
istituzioni circa i disastrosi effetti che il nuovo PUC di Mercato S. Severino produrrà sul territorio, sia per
le previsioni di trasformazioni urbanistiche, assolutamente irrazionali ed irrealistiche, che in termini di nuove
pretese tributarie che via via stanno facendo emergere sempre più chiaro un altro - e forse il più importante -
aspetto della vicenda, ovvero la finalità soprattutto finanziaria e di cassa del piano urbanistico stesso.
Purtroppo questi ultimi effetti - quelli tributari - si stanno ripercuotendo solo a carico e contro una
determinata fascia (debole) di cittadini sanseverinesi, vale a dire i proprietari di terreni agricoli
(dal 2010 inseriti in ipotetiche e virtuali previsioni di trasformazione edilizia) che erano già stremati
dalla crisi economica del settore agricolo e che ora sono presi di mira anche da ingiunzioni ed accertamenti
ICI e IMU (su valori esorbitanti rispetto alla reddittività dei suoli stessi) con richiesta di arretrati a
partire dal 2010 e con pesanti sanzioni tributarie ed interessi moratori.
E' evidente, comunque, la distorsione che si è prodotta laddove un terreno che prima dell'adozione del PUC rendeva circa 300-400 euro all'anno (vedi canone di affitto), a partire dall'adozione del PUC - senza che su esso sia assolutamente possibile alcuna edificazione - venga tassato con richieste dell'ordine di 2-3 mila euro all'anno!
Riteniamo assolutamente ingiusto ed iniquo sia l'istituzione del tributo IMU in quanto tale, essendo una vera e propria imposta patrimoniale in contrasto con gli art. 42 e 53 della costituzione, slegata dalla redditività effettiva del bene tassato, sia la sua applicazione a livello locale laddove il Comune stabilisce autonomamente le aliquote (elevatissime) per i terreni c.d. edificabili ed il valore di stima degli stessi per poterne ricavare il massimo dei tributi senza neppure tener conto della mancata approvazione dei PUA (piani attuativi).
In questo meccanismo perverso abbiamo più volte evidenziato le nostre forti preoccupazioni (ed in questo vediamo anche un contrasto con la tutela costituzionale del diritto di proprietà) rispetto ad ipotesi estreme in cui il soggetto passivo dell'imposta (in genere l'agricoltore proprietario del terreno) sia costretto, a cagione della propria incapacità economica di far fronte al pagamento delle esose tasse sul bene, a spogliarsene accettandone la svendita a prezzo stracciato, oppure ricercando mutuanti privati pronti ad accaparrarselo e in definitiva a prendere atto di non essere più in grado di mantenerlo.
Siamo in attesa che ci venga data una risposta ufficiale da parte del Comune di Mercato S. Severino, che non può evidentemente limitarsi alla mera disponibilità a rateizzare l'imposta, e che sia convocato presto un consiglio comunale monotematico così come abbiamo più volte richiesto.
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