I NCIDENTI E INSICUREZZA SULLE STRADE DELL’IRNO, TRA S.SEVERINO E IL FISCIANESE SOPRATTUTTO
Mercato S. Severino. La pericolosità delle strade della Valle Irno e in particolare nell’hinterland sanseverinese, percepita però di pari passo con l’imprudenza di taluni conducenti, ha causato in tutti questi anni numerosi incidenti automobilistici e a volte c’è scappato il morto.
Come è accaduto recentemente, a ridosso delle festività natalizie: a perdere la vita, lo scorso 7 dicembre, è stato Alfonso Barba – 27enne originario di Siano, peraltro risultato senza patente.
L’episodio ripropone, ancora una volta, la necessità di un valido allarme sicurezza e soprattutto la volontà di intervenire per prevenire – una volta per tutte – accadimenti di tal genere, da parte di “chi di dovere”; autorità pubbliche, forze dell’ordine, insegnanti e dulcis in fundo famiglie, genitori…
Troppo spesso avvengono queste tragedie, ma di certo molti di tali incidenti possono essere evitati: basta solo essere prudenti e attenti al volante, non bere eccessivamente, non salire in auto sotto l’effetto di alcool e/o di stupefacenti o sostanze psicotrope.
Quanto occorso ad Alfonso, e ad altri come lui, dovrebbe insegnare il rispetto per la vita – anche quella altrui. Ma anche gli amministratori e i politici del territorio possono tranquillamente essere “chiamati in causa” per gli schianti in auto o su camion e furgoni; ciò in quanto spesso gli snodi viari sono malsicuri, con asfalto rattoppato e/o vere e proprie voragini lungo il percorso. A causa di ciò avvengono molti sinistri – anche questi non inevitabili. Ne è un esempio la famigerata strada provinciale (Sp) 309, che si innesta nell’altrettanto perniciosa Sp 4: la “strada della discordia”! Sì, perché già dalla sua inaugurazione è stata terreno di scontro tra l’amministrazione comunale (allora presieduta dal primo cittadino Rocco D’Auria) e l’opposizione. Ancora adesso il tratto risulta a rischio: costituiscono un motivo di pericolo soprattutto la mancanza di una efficace illuminazione durante le ore notturne e la mancanza di visibilità quando si accede a un dosso improvviso, collocato tra le frazioni S. Angelo e Curteri e verso il quartiere di lignaggio dei Carraturi. Tra l’altro, lungo la provinciale, sono collocate scuole e aree di deambulazione.
Ma tra Mercato S. Severino e le altre zone irnine esistono altri percorsi a cui prestare attenzione: sempre
per quanto riguarda la pubblica illuminazione – attualmente a S. Severino costituita da fredde e fioche luci a
led, sebbene ciò sia positivo per arginare lo spreco energetico e anche quello relativo ai costi, adesso
sensibilmente inferiori – è emergenza nel Fiscianese (in particolare in via Nocelleto) e verso Baronissi, dove le
curve e anche alcuni arbusti impediscono la visibilità.
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Parzialmente in via di “risoluzione” risultano essere le criticità inerenti le strade a ridosso della “pista dei
cavalli”, tra S. Severino e la zona industriale di Fisciano – in località Soccorso e verso la zona detta Prignano, recandosi nel Montorese – dove il Comune sta provvedendo a installare pannelli solari e/o lampioni “consueti” per irradiare il tratto. Anche se molto resta ancora da fare, comunque ci si è mossi abbastanza.
Al di là della luce, anche la cattiva manutenzione del manto stradale produce danni a veicoli, cose e persone: ne è un esempio concreto e lampante la situazione in cui versa il sottopasso ferroviario di via Faraldo ai limiti tra via Moro a S. Severino e il comune di Fisciano. Un posto che puntualmente si allaga durante la stagione delle piogge, in autunno e in inverno.
Ma anche la frazione sanseverinese di Costa non scherza, in quanto ad allagamenti: dinanzi al civico cimitero, infatti, si ammonticchiano cumuli di fango, con le intemperie. E l’elenco potrebbe continuare…
Però anche gli automobilisti devono rispettare le regole del codice della strada, evitando comportamenti lesivi che potrebbero nuocere alla propria ed altrui salute. È infatti inutile – per loro – “appellarsi” alle istituzioni quando sono essi stessi a provocare gravi situazioni.
Buon senso e consapevolezza potrebbero dunque rappresentare un mix di “ingredienti” che – uniti all’apporto dei vertici amministrativi – possono far progredire le attenzioni riguardo l’affaire sicurezza.
di: ANNA MARIA NOIA
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