Abstract
:
A cura del Prof. Emilio Esposito Docente di
Religione liceo scientifico/ e sezione Carceraria/ Formatore Area delle
Professioni Sociali/ Formed - VdS C.R.I. / Consulente per il Terzo Settore (Welfare)
/Componente Centro Studi e Osservatorio Permanente sul Disagio Giovanile
Comune di Mercato S. Severino. Servitore Insegnante Scuola Alcologica
Territoriale - AICAT/ARCAT/APCAT/ Volontario Ambulatorio Dipendenze ASL Sa
distretto 67-/ Responsabile Sportello Sociale C.R.I. (Delegato ASA (
Attività Sociali).Esperto in Biodiscipline e Bioenergetica/Libero Docente
UTE/ Università per la Terza Età. Counselor.Esperto in Logoterapia.
LA DIAGNOSI MULTIASSIALE
I tossicodipendenti sono generalmente presi in carico
dai Servizi per le Tossicodipendenze, i SerT, che li guidano in un percorso
di diagnosi e di cura all’interno di una prospettiva integrata costruita a
partire da un percorso diagnostico dove la multiassialità della valutazione
costituisce la premessa della multidisciplinarità dell’intervento.
Per prima cosa si effettua l’Osservazione e la Diagnosi
dei pazienti che giungano al servizio attraverso un protocollo di
valutazione psicodiagnostica e medico tossicologica sulla base del quale si
indirizza la persona con problemi di dipendenza patologica verso il
trattamento più adeguato.
Il percorso diagnostico ha generalmente inizio con dei
colloqui motivazionali effettuati da un educatore professionale per
approfondire la richiesta del paziente e saggiare la sua effettiva
motivazione ad intraprendere un percorso di diagnosi e cura.
L’obiettivo è quello di costruire un’ipotesi
diagnostica multiassiale secondo i criteri del DSM IV e dell’ICD-10. La
valutazione avviene attraverso la raccolta di un’anamnesi psicologica e
medica accurata , correlata dalla somministrazione di test psicologici e di
esami ematochimici e tossicologici urinari.
LA VALUTAZIONE TESTISTICA
Generalmente si somministrano test per la valutazione
della personalità (MMPI, SCID-II) e test per la valutazione cognitiva (Wais,
Matrici di Raven, test per la valutazione della memoria e del linguaggio).
Per approfondire si possono utilizzare scale per la valutazione dell’ansia e
della depressione, reattivi proiettivi come il Rorshach.
In questa fase di valutazione il paziente incontra
diversi operatori: lo psicologo che conduce l’intervista anamnestica e
l’intervista strutturata sui disturbi di personalità, può somministrare il
Rorshach, lo SCID, l’MMPI, e i test per la valutazione cognitiva. Il medico
si occupa dell’anamnesi patologica (con attenzione particolare ai disturbi
correlati all’uso di stupefacenti). Gli educatori effettuano colloqui
psicosociali per la raccolta di informazioni necessarie per la compilazione
dell’Asse IV della Valutazione Multiassiale.
MMPI-II
Il Minnesota Multiphasic Inventory (Hathaway e McKinley,
1942) è uno degli strumenti più conosciuti per la valutazione della
struttura di personalità. Il test fornisce una valutazione clinica oggettiva
ed affidabile delle caratteristiche della personalità e del comportamento
sintomatico di una persona; permette di individuare le problematiche di
personalità oltre la tossicodipendenza e di individuare con esattezza il
grado dei più comuni disturbi associati alla dipendenza da sostanze
(antisocialità, depressione, problematiche con la famiglia d’origine). L’MMPI
II è un questionario di 567 item a doppia alternativa di risposta (vero o
falso) ed è composto al suo interno da 6 scale di validità, 10 scale di
base, 12 scale supplementari e 15 scale di contenuto. Le scale di validità
hanno lo scopo di accertare con quale accuratezza e sincerità il soggetto ha
risposto agli item del questionario. Costituiscono quindi un primo dato
importante nell’interpretazione dei risultati del test fornendoci i dati
necessari per assicurarne la validità e l’attendibilità. Le scale di base o
cliniche hanno lo scopo di andare a sondare gli aspetti più significativi
della personalità prendendo in considerazione i più diffusi comportamenti
psicopatologici. Le scale supplementari rappresentano un approfondimento dei
problemi clinici e dei vari disturbi. Sono anche chiamate scale per scopi
speciali in quanto delineano rispetto a quelle di contenuto, un quadro più
specifico e più utilizzabile nell’individuazione del trattamento. Tra queste
alcune sono particolarmente interessanti per la tossicodipendenza:
Scala Mac-R (scala MacAndrew dell’alcolismo corretta):
individua la presenza di problemi legati all’alcolismo e alla
tossicodipendenza;
Scala APS (scala di tossicodipendenza potenziale):
misura il grado di potenzialità a sviluppare problemi di dipendenza da
sostanze;
Scala AAS (scala di ammissione di tossicodipendenza):
concerne la misura della dipendenza o dell’abuso.
Le scale di contenuto permettono di descrivere le
diverse caratteristiche di personalità legate a sintomi specifici.
Considerate unitamente a quelle cliniche permettono di valutare il grado di
presenza nelle varie patologie dei singoli sintomi.
Info: e-mail:
emiesposito@tiscali.it
|